Premi dimezzati dal Fisco
per i superbravi alla Maturità

Prima il Mef ed ora anche il fisco si scagliano contro la politica del merito voluta dal ministro Gelmini: i quasi 4mila ragazzi che a luglio si sono maturati con il massimo dei voti (100 e lode) a causa delle ristrettezze economiche in cui versano le casse dello Stato (che ha ridotto il fondo per la valorizzazione delle eccellenze da 5 milioni a 3 milioni e 800 mila euro) quest'anno non solo percepiranno appena 650 euro, contro i mille dell'anno precedente, ma ora si apprende che il loro premio verrà anche tassato del 20%.

Così la cifra che gli studenti superbravi potranno spendere sottoforma viaggi d'istruzione, accesso a biblioteche e musei, tirocini ed iniziative formative, sarà di fatto dimezzata: appena 500 euro. A ridurre ulteriormente il budget (applicando la ritenuta d'acconto) è stata l'Agenzia delle entrate, secondo cui i premi alla costanza nello studio non vanno considerati alla stregua delle borse di studio, ma come effettivi redditi. Questo perché sarebbero stati assimilabili a termini di legge ai rapporti di lavoro a tempo determinato.

La circolare applicativa del taglio ulteriore del 20% al premio è giunta alle scuole in questi giorni. Ed in molti istituti la notizia ha suscitato diverse reazioni spiacevoli. Da parte degli studenti, ma anche dai docenti e dai dirigenti scolastici. Dall'Agenzia delle entrate spiegano che però non tutti gli studenti saranno obbligati a pagare la ritenuta d'acconto del 20%: quelli che non hanno altri redditi e che non lavorano, o comunque non superano gli 8.000 euro annui di proventi lavorativi, potranno usufruire dei 650 euro di bonus senza alcuna tassazione. Quest'anno le lodi sono leggermente diminuite rispetto all'anno passato, ma sono risultate sempre più concentrate al meridione.

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