Influenza A, boom di contagi
Pediatri presi d'assalto

È arrivata: la pandemia da virus H1N1 è anche a Bergamo e provincia. Pediatri presi d'assalto, medici di base al collasso, pronto soccorso, in particolare quello pediatrico degli Ospedali Riuniti di Bergamo, al boom di afflussi. E tanto panico da contagio a soffiare sul fuoco: tanto che, segnalano soprattutto i pediatri e le guardie mediche, e ancor più i medici di pronto soccorso, al primo sintomo di febbre i bergamaschi si attaccano al telefono chiedendo visite e consigli o si precipitano direttamente all'ospedale.

Le cifre di monitoraggio del sistema di controllo delle influenze chiamato Influciri, attivato dal ministero, con il sistema dei medici «sentinella» che segnalano i contagi tra gli assistiti (attenzione: Influciri non fa distinzione tra virus H1N1 e altri ceppi influenzali) parlano per la Lombardia per la 43ª settimana del 2009 (ovvero dal 19 al 25 ottobre), su 207.630 assistiti con 153 medici sentinella, di un'incidenza di 5,85 casi ogni 1.000 assistiti, per un totale di 1.214 casi in tutta la regione. La percentuale sale di parecchio per i pazienti da 0 a 4 anni, arrivando a 11 casi ogni 1.000 assistititi e impenna fino a 18,67 per la fascia d'età tra i 5 e i 14 anni.

«Ormai noi pediatri siamo in trincea, e già dai primi di ottobre si era in una situazione critica: anche se non c'è la certezza che si tratti proprio di influenza A, perché non si fanno più i tamponi su indicazione ministeriale, i sintomi e la forma assai diffusiva di questa sindrome ci lascia pensare che si tratti proprio della pandemia H1N1 – afferma il pediatra Manuel Gnecchi, che ha l'ambulatorio a Gazzaniga – . Siamo intorno alle 40 visite giornaliere, i più colpiti sono proprio i bambini più piccoli. La diffusione, sul territorio, è a macchia di leopardo, ci sono zone, come Gazzaniga, dove oltre un terzo dei bambini che io ho in cura è ammalato da sindrome influenzale e le scuole sono vuote, altre dove l'incidenza è minima. Il contagio è comunque rapidissimo, anche se, per fortuna, con poche o nessuna complicanza. Ho prescritto antibiotici solo in pochi casi. Però qualche perplessità c'è ed è sui vaccini: la sensazione è che ci si sia mossi molto tardi, per i bambini a rischio, per esempio, si comincia solo nei prossimi giorni. Con un contagio così rapido è quasi inutile».

Dello stesso parere il pediatria Luigi Greco, con studio a Bergamo: «Registriamo casi di intere famiglie a letto. Ora siamo al ritmo di una telefonata al minuto – afferma – . Senza dubbio c'è panico diffuso, ma anche la pandemia è innegabile. Certo, non possiamo dire con certezza che si tratti proprio di influenza A, ma i segnali ci sono tutti. Ormai, per quanto riguarda i miei pazienti, uno su 3 è ammalato. La fortuna è che questo virus non crea complicanze gravi: noi abbiamo avuto un solo caso di un bimbo ricoverato per H1N1, a settembre, veniva dal Belgio. Si è perfettamente ripreso. La verità è che a Bergamo si è in ritardo di almeno 15 giorni nella campagna vaccinale: a tutt'oggi non abbiamo indicazioni sulle categorie pediatriche a rischio da vaccinare, né sul quando».

Intanto, per martedì 3 novembre all'Ordine dei medici di Bergamo la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) di Bergamo ha organizzato un incontro sul tema vaccini con relatore Giorgio Bartolozzi, pediatria dell'Università di Firenze e componente della commissione nazionale vaccini. Sulla questione profilassi, intanto, anche il presidente dell'Ordine dei Medici, Emilio Pozzi, parla di «qualche lentezza e un po' di confusione: sarebbe stato opportuno creare un Osservatorio locale sull'influenza», mentre il segretario provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Guido Marinoni, che è anche medico di base, evidenzia: «Avevamo offerto la nostra disponibilità per fare anche le vaccinazioni per l'influenza A per i malati a rischio, l'Asl non ci ha ancora risposto. Mentre sappiamo che è stato deciso che queste vaccinazioni per gli utenti che ne hanno diritto verranno fatte nei distretti: non è proprio razionale, per esempio, per un malato che abita in Valgandino andare fino ad Albino, nei giorni e negli orari indicati. Non è stato neppure chiarito su quali basi si individueranno le persone a rischio: non è sufficiente basarsi sull'esenzione del ticket. Intanto, per i bambini, siamo in una fase pandemica. Noi medici di base, per gli adulti vediamo un aumento di afflussi del 20% negli ambulatori, ma per le fasce pediatriche siamo all'emergenza».

E se, forse, qualche problema nel monitoraggio dell'avanzare del contagio sul territorio c'è stato (pare, da fonti mediche, che ci sia stato un inghippo di «trasporti» dei tamponi per verificare il virus in casi sospetti, ora risolto dall'Asl; oltretutto pare che soltanto in questi giorni tutti e 19 i medici sentinella abbiano la dotazione necessaria per il monitoraggio), ora è difficile però fermare il panico da contagio. «Negli ultimi giorni di guardia – spiega Francesca Marchesi, medico di continuità assistenziale a Nembro e componente della Fimmg – le richieste di consulenza e intervento sono solo per influenza. Spesso per poche linee di febbre. E parlo di almeno 40 telefonate in un turno». Da qui, il boom di afflussi al pronto soccorso: ai Riuniti si è a un + 30% rispetto alla media stagionale a quello generale e a un raddoppio della media stagionale per quello pediatrico. «Stiamo scoppiando – sottolinea il primario di Pediatria Valentino Conter –. Ormai dobbiamo chiedere l'ausilio di uno o due medici di reparto per dare una mano al pronto soccorso. E temiamo il collasso, per il weekend. Ma vogliamo dare un segnale di rassicurazione: per i ragazzi e i bambini già in cura ai Riuniti che rientrano nelle patologie a rischio è già iniziata la somministrazione dei vaccini». La campagna territoriale di profilassi per patologie a rischio (comprese le donne gravide), su indicazione regionale anche per l'Asl di Bergamo dovrebbe cominciare lunedì 2 (telefono 800002233 da lunedì al venerdì 9-12,30/14-16 per informazioni); i Riuniti intanto sono già partiti.

«In Malattie Infettive, Dialisi, Pediatria, Ematologia provvediamo direttamente nei reparti per le categorie a rischio – sottolinea il direttore sanitario dei Riuniti Claudio Sileo – . Per gli altri pazienti già in cura da noi da lunedì sarà pronto ambulatorio dedicato. E da lunedì partiremo anche con altri rinforzi per il pronto soccorso: useremo i nostri medici, raddoppiando in Pediatria i turni di guardia. D'altra parte l'emergenza è scoppiata: i due pediatri che avevamo di rinforzo da Treviglio e Seriate sono stati richiamati dalle loro aziende di competenza, per necessità di rinforzi anche lì. Vogliamo comunque sottolineare che l'andamento della pandemia H1N1 non sta destando criticità: abbiamo quattro ricoveri, ma nessun caso grave».

© RIPRODUZIONE RISERVATA