Anestesie
sempre più sicure

Il ruolo degli anestesisti in cardiochirurgia, chirurgia vascolare e chirurgia toracica è stato al centro dell’edizione 2009 di CARACT, il Corso nazionale di Aggiornamento in Rianimazione e Anestesia CardioToracica, svoltosi recentemente al Centro Congressi “Giovanni XXIII” e che per tre giorni ha riunito a Bergamo i nomi più importanti della cardioanestesia internazionale.

“Gli 88 posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva che avremo nel nuovo ospedale faranno dei Riuniti una della più grandi “aree critiche” d’Europa – commenta Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione degli Ospedali Riuniti e Presidente del Corso -. Questo ci permetterà di proseguire e potenziare l’ottimo lavoro che abbiamo fatto in questi anni in tutte le specialità che ci coinvolgono, in un’ottica di sempre maggiore integrazione e collaborazione tra le équipe di specialità guidate da Valter Sonzogni, Gianmariano Marchesi, Anna Zilio e Daniela Codazzi. Oggi la presenza 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno dei nostri anestesisti consente di eseguire in qualunque momento anche interventi molto sofisticati, dai trapianti agli interventi di cardiochirurgia, neurochirurgia e chirurgia complessa, sia negli adulti che nei bambini. Il nostro compito è di ridurre al minimo la mortalità anche negli interventi più difficili, che per esempio coinvolgono pazienti anziani con diverse patologie concomitanti, seguendoli in sala operatoria e, se necessario, nelle terapie intensive, fino a quando le funzioni vitali si sono stabilizzate.”

Il primo giorno del meeting è coincisio con l’11° corso nazionale di Ecocardiografia transesofagea intraoperatoria, tecnica di cui gli Ospedali Riuniti sono sede d’insegnamento.

“Nell'ultimo decennio questa tecnica ha conquistato un ruolo decisivo e insostituibile – prosegue Lorini -. Agli Ospedali Riuniti abbiamo 5 ecocardiografi di questo tipo che vengono utilizzati nella quasi totalità degli interventi di cardiochirurgia. Sono strumenti preziosi, perchè, grazie a una sonda introdotta nell’esofago fino all’altezza del cuore, consentono di monitorare in dettaglio e costantemente l’attività cardiaca, prima, durante e dopo l’intervento chirurgico. Per esempio permettono di escludere o confermare in pochi minuti un sospetto problema cardiaco e in fase operatoria restituiscono immagini in tempo reale, consentendo di valutare immediatamente i risultati dell'atto chirurgico. E' però una tecnica che richiede numerose e specifiche competenze da parte dell'operatore che devono essere arricchite da un training adeguato e continuo.”

Per questo la parte pratica del corso è stata accompagnata dall’illustrazione di casi clinici concreti, da un forum interattivo per approfondire problematiche specifiche e da una dissezione anatomica di un cuore di maiale per spiegarne nel dettaglio l’anatomia, analoga a quella umana.

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