A Dalmine la protesta dei Tir bergamschi

Qualche piccolo rallentamento nella zona, ma nessun blocco alla circolazione come è invece accaduto in altre aree d’Italia

Il settore dell’autotrasporto ha bisogno di un riassetto serio, di nuove regole che permettano agli operatori di continuare a lavorare.

È il messaggio lanciato dagli autotrasportatori bergamaschi aderenti alla Fita-Cna, che hanno incrociato le braccia nell’ambito del fermo nazionale proclamato dalla sola sigla degli autotrasportatori aderenti alla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa.

Un’ottantina gli autoarticolati che questa mattina sono stati «parcheggiati» a Dalmine, in un’area prospicente l’autostrada A4 (sopra nella foto di Beppe Bedolis). Qualche piccolo rallentamento nella zona, ma nessun blocco alla circolazione come è invece accaduto in altre aree d’Italia.

Una scelta questa - hanno spiegato gli organizzatori - che sta nello spirito dell’iniziativa: una protesta che non deve penalizzare nessuno, ma richiamare l’attenzione di chi oggi deve decidere e chi deve considerare il settore con maggior rispetto, visto che l’80% delle merci in Italia viaggi su gomma.

Come sottolineato da Patrizio Ricci, presidente provinciale e vicepresidente regionale della Fita, e da Giuseppe Cristini, segretario provinciale della Fita, la protesta ha voluto evidenziare la necessità di «riforme strutturali del settore dell’autotrasporto, perché negli ultimi mesi la situazione si è davvero complicata: ai problemi classici si sono aggiunte novità come la patente a punti».

(22/9/2003)

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