Ris all’opera sui veicoli di Bossetti
«Tracce dopo 4 anni? Non è escluso»

Sono in corso a Parma le analisi sui due veicoli di Massimo Bossetti. «Accertamento doveroso. Non è escluso che anche dopo 4 anni si possano trovare tracce che possano ancora parlarci del caso» spiega il genetista Giorgio Portera, consulente della famiglia Gambirasio.

«Non possiamo permetterci di perdere ogni minima traccia che possa rafforzare il quadro probatorio. Nei prossimi giorni le analisi proseguiranno, e gli esiti verranno comunicati alle parti. Questo è un accertamento doveroso»: così il genetista Giorgio Portera, consulente della famiglia Gambirasio, all’uscita della caserma dei Ris di Parma, dove sono in corso dalla mattinata di martedì 1° luglio le analisi sui due veicoli di Massimo Bossetti. Si tratta di una Volvo V40 e del furgone Iveco Daily cassonato usato per lavoro dal muratore di Mapello, in carcere dal 16 giugno perché sospettato di essere l’assassino di Yara Gambirasio.

«Non è escluso che anche dopo 4 anni si possano trovare tracce che possano ancora parlarci del caso» prosegue Portera. E a domanda specifica sulle affermazioni di Fabio Buzzi sulle tracce pilifere che tanto hanno fatto discutere nei giorni scorsi: «Non ho nulla da dichiarare su questo: gli accertamenti sono in corso e l’esito lo comunicherò alla famiglia Gambirasio».

Fuori dalla sede dei Ris di Parma e nel vicino Parco Ducale ci sono i giornalisti in attesa di notizie. Il pm Letizia Ruggeri ha disposto sui veicoli «un accertamento tecnico non ripetibile», in contradditorio con le parti. L’obiettivo è trovare tracce eventualmente riconducibili a Yara.

Per farlo si stanno utilizzando strumenti come la «Crimescope», lampada per l’individuazione di tracce biologiche e il «Luminol», sostanza in grado di scovare tracce di sangue anche a distanza di diversi anni.

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