A4, ladro seriale agli Autogrill
In carcere dopo 22 furti su auto

A suo modo era diventato l’«incubo» degli autogrill. Fino a quando, nel dicembre del 2012, venne preso in flagranza dalla polizia stradale di Seriate mentre metteva a segno l’ennesimo furto su un’auto in sosta nel piazzale dell’area di servizio «Brembo», sull’A4 all’altezza di Osio Sopra.

A suo modo era diventato l’«incubo» degli autogrill. Fino a quando, nel dicembre del 2012, venne preso in flagranza dalla polizia stradale di Seriate mentre metteva a segno l’ennesimo furto su un’auto in sosta nel piazzale dell’area di servizio «Brembo», sull’A4 all’altezza di Osio Sopra.

Dopodiché gli stessi agenti avevano scoperto, nella sua casa di Verdello, il bottino di ben 22 episodi, tra furti e ricettazioni, sempre messi a segno in piazzole di autogrill situati lungo l’autostrada A4, nel tratto da Milano a Brescia. Ieri mattina il ladro «seriale» è finito di nuovo in manette: la Stradale di Seriate ha infatti eseguito un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla procura cittadina e disposta dal giudice del le indagini preliminari proprio a seguito degli accertamenti della polizia e di quanto ritrovato, in seguito al primo arresto, a casa dell’indagato, vale a dire U. M., un quarantasettenne già noto alle forze dell’ordine, nullafacente e residente appunto a Verdello.

Al bergamasco viene ricondotta la paternità di 22 tra furti e ricettazioni di merce rubata nelle aree di servizio dell’A4. Si tratta di tutto il materiale sequestrato a casa sua dalla Stradale, che era poi riuscita a risalire ai legittimi proprietari che avevano sporto denuncia e ai quali la merce è stata restituita.

Ma di cosa si tratta? Tutti oggetti che il quarantasettenne trovava sui sedili delle macchine di persone che entravano nei vari autogrill dell’A4 per fare una pausa o mangiare qualcosa: il bergamasco vedeva cellulari, borsette, orologi e quant’altro all’interno degli abitacoli, scassinava la portiera e se ne appropriava. I malcapitati se ne rendevano conto soltanto quando uscivano dall’autogrill, solitamente al termine di una sosta di pochi minuti, ma che erano sufficienti al quarantasettenne per colpire.

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