Accesso vietato a una disabile
Multa e chiusura per il locale

Una multa di 516 euro e 30 giorni di chiusura: è quanto il Comune di Milano ha comminato a un locale storico di Milano perché non ha garantito l’accessibilità a un concerto a una ragazza disabile bergamasca. Ma la società milanese smentisce l’accaduto.

Una multa di 516 euro e 30 giorni di chiusura: è quanto il Comune di Milano ha comminato a un locale storico - i Magazzini generali - perché non ha garantito l’accessibilità a un concerto a una ragazza disabile bergamasca.

I giorni di chiusura non saranno consecutivi ma spalmati in tre scaglioni (dal 24 marzo al 2 aprile; dal 21 al 30 luglio e dal primo al 10 settembre).

«Un provvedimento dal valore fondamentale» secondo Franco Bomprezzi, il presidente della Ledha, la lega per i diritti delle persone con disabilità,che ha presentato l’istanza al comune. «Si tratta - ha sottolineato - del primo riconoscimento pubblico del pieno diritto delle persone con disabilità che vede garantita l’accessibilità ai locali pubblici, senza alcuna discriminazione»

A far partire la richiesta, ha spiegato l’associazione in un comunicato, è stata la vicenda di una ragazza di Osio Sopra, - F. C. - che si sposta su una carrozzina elettrica e che non ha potuto raggiungere il piano rialzato del locale a causa di alcuni gradini. L’accessibilità, secondo la Ledha, era garantita da un buttafuori che avrebbe dovuto sollevare ragazza e carrozzina, ma la sua era particolarmente pesante.

«Si tratta di un provvedimento molto importante - ha aggiunto l’avvocato Gaetano De Luca del servizio legale Ledha - perché ribadisce come oggi le persone con disabilità sono titolari di un diritto pieno ed esigibile a partecipare a qualsiasi evento alla pari degli altri. Qualsiasi impedimento o limitazione a questo diritto costituisce una condotta discriminatoria sanzionata dalla legge con la chiusura del locale e con la possibilità di chiedere il risarcimento dei danni subiti».

«Speriamo - ha concluso Bomprezzi - che questo precedente contribuisca a diffondere una maggiore cultura dell’ accessibilità e del diritto di tutti di fruire anche delle occasioni di spettacolo, non solo a Milano» (ANSA).

Ma la società milanese smentisce l’accaduto. Questa la replica del locale in questione:

«Con riferimento agli articoli di stampa apparsi si comunica che contengono notizie false e diffamatorie nei confronti della scrivente società, dei suoi esponenti e di tutto il personale che con essa opera e collabora.

La discoteca Magazzini Generali è sempre stata fruibile ed accessibile alle persone con disabilità che nel corso degli anni sono state sempre accolte ed ospitate con la massima disponibilità e sono sempre benvenute nel locale. Nel giorno indicato nell’articolo si sono incontrate difficoltà di carattere tecnico nell’accesso ad un concerto non organizzato dai Magazzini Generali di una persona con disabilità, a causa delle dimensioni e del peso fuori dal comune della carrozzina. La persona disabile, mentre il personale addetto al concerto cercava di risolvere il problema, ha deciso autonomamente di desistere dall’accesso e di allontanarsi dal locale, come da dichiarazione scritta della medesima persona in possesso della scrivente società. Il provvedimento di chiusura non viene pertanto condiviso dai Magazzini Generali i quali si riservano, nei termini previsti dalla legge, di impugnarlo presso le competenti Autorità e di chiederne la sospensiva. Il locale nel frattempo continua a svolgere regolarmente l’attività ed è regolarmente aperto al pubblico con la programmazione visionabile sul sito www.magazzinigenerali.it. o sul profilo Facebook Magazzini Generali “

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