Adelaide, è scattata la denuncia
L’autopsia non ancora fissata

C’è grande dolore e smarrimento a Romano per la prematura e improvvisa morte di Adelaide Croce, la bimba di un anno morta all’ospedale di Crema mercoledì mattina. Non ancora fissata la data dell’autopsia, i genitori hanno presentato denuncia.

C’è grande dolore e smarrimento a Romano per la prematura e improvvisa morte di Adelaide Croce, la bimba di un anno morta all’ospedale di Crema mercoledì mattina. Non ancora fissata la data dell’autopsia, i genitori hanno presentato denuncia.

Nel frattempo sarà svolta un’inchiesta interna ed è previsto che venga stesa una relazione sull’intera procedura: «Dalla diagnosi iniziale, sino alle manovre di rianimazione. È prima di tutto nostro interesse capire cos’è successo». È questa la garanzia che Roberto Sfogliarini, direttore medico dell’ospedale Maggiore di Crema, fornisce affinché venga fatta luce sulla morte di Adelaide Croce, la bambina di un anno di Romano morta ieri mattina al nosocomio dove si era recata per essere sottoposta a un esame denominato «esofagogastroduodenoscopia».

Per svolgere questo esame la piccola doveva essere anestetizzata e intubata: «Nei pazienti adulti non si procede con l’anestesia totale – spiega ancora Sfogliarini – mentre per i bambini è prevista dai protocolli, in modo da consentire le operazioni necessarie».

Il problema è che le complicazioni per la piccola sono cominciate proprio dopo che si sono concluse le operazioni per sedarla. Adelaide ha infatti iniziato a soffrire di una tachicardia a cui ha fatto seguito un arresto cardiaco. Il personale medico ha cercato per due ore di rianimarla ma non c’è stato nulla da fare. Dice ancora il direttore medico: «Abbiamo eseguito manovre di rianimazione cardiorespiratoria per oltre due ore, in collegamento con i centri di riferimento pediatrico di Pavia e Bergamo; non vi è stato nulla da fare».

Quella che al momento, all’ospedale di Crema, viene indicata come possibile causa del decesso di Adelaide è una reazione allergica al farmaco che le è stato iniettato per anestetizzarla «sebbene — afferma Sfogliarini — i test preliminari avessero dato esito positivo». E il rischio di morte, anche in eventualità d’intolleranza, è «rarissimo».

Sconvolta dal dolore la famiglia. Alle 7,15 di mercoledì, insieme a mamma, papà e nonna, Adelaide è entrata all’ospedale Maggiore di Crema. Intorno alle 11,15, dopo quattro ore di angoscia durante le quali i genitori della bambina hanno appreso che c’erano state delle complicazioni a causa dell’anestesia e che la loro piccola era in arresto cardiaco, è arrivata la tragica notizia. In quel momento erano già accorsi all’ospedale molti altri famigliari e colleghi di lavoro di mamma Claudia e papà Andrea: i due genitori, appresa la tragedia, hanno immediatamente chiesto l’intervento dei carabinieri della stazione di Crema per far luce su cosa è accaduto in quella sala operatoria del reparto di Chirurgia generale I dove Adelaide doveva essere sottoposta all’esame. «Ci tengo sottolineare – dice il papà Antonio, dopo essersi asciugato le lacrime – che mia figlia è entrata in questo ospedale sana. Ieri sera (martedì per chi legge) è stata visitata dal pediatra curante di Romano che l’aveva trovata nelle condizioni di salute ideali per sostenere l’esame. Il tutto è riportato su un certificato medico che parla chiaro».

Lo stesso pediatra, un mese fa, aveva prescritto ad Adelaide degli esami del sangue che sono stati effettuati all’ospedale di Treviglio. Il motivo è che la piccola aveva dei problemi ad alimentarsi e molto spesso rigurgitava il cibo. Solo nell’ultimo mese, a quanto riferiscono i famigliari, aveva perso un chilo di peso. Proprio dagli esami era risultato che Adelaide soffriva di celiachia. A quel punto, quindi, si era deciso di sottoporla alla visita di una gastroenterologa dell’ospedale Maggiore di Crema.

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