Orio, stop alle procedure antirumore
E i sindaci s’imbavagliano all’Enac

La comunicazione è arrivata nella mattinata di mercoledì 30 aprile ai sindaci. Una decisione conseguenza del mancato accoglimento del ricorso di Enac da parte del Consiglio di Stato sulla sospensiva del Tar di Brescia.

Lavori della Commissione aeroportuale sospesi e pure le procedure antirumore ad Orio. La notizia è stata comunicata nella mattinata di mercoledì 30 aprile ai Comuni interessati dall’Enac stessa.

E nel pomeriggio di mercoledì 30 aprile, all’aeroporto di Orio, davanti agli uffici di Enac è andata in scena la protesta dei sindaci di Azzano San Paolo Simona Pergreffi, di Orio al Serio Gianluigi Pievani e di Azzano San Paolo, Elena Poma , degli assessori all’ambiente di Seriate, Achille Milesi e del capoluogo Massimo Bandera. Il gruppo di amministratori ha protestato contro quella che è stata definita «una decisione unilaterale dell’Enac», srotolando uno striscione «Commissione imbavagliata» e chiudendosi la bocca con del nastro per pacchi. Critica anche la Regione: «Siamo stupefatti e vicini ai sindaci» il commento dell’assessore all’Ambiente Claudia Terzi.

La decisione muove dalla recente sentenza del Consiglio di Stato che non ha accolto il ricorso dell’Enac stessa in merito alla sentenza del Tar di Brescia che nel luglio scorso ha annullato il Piano di zonizzazione acustica dell’aeroporto. I lavori della Commissione aeroportuale sarebbero ripresi solo «in presenza di un eventuale accoglimento della citata richiesta di sospensiva e avrebbero potuto proseguire con lo studio già avviato mantenendo le procedure antirumore vigenti derivanti dall’approvazione della zonizzazione acustica» scrive il direttore dell’Enac competente per Orio, Monica Piccirillo.

Ma soprattutto «i lavori rimarranno sospesi fino alla decisione del ricorso da parte del Consiglio di Stato» e le misure attualmente in vigore, come il ricorso preferenziale per i decolli alla Testata A, quella più ad Est che consente un sorvolo a maggior quota degli abitati, e la ripartizione di parte dei voli ad Est «non saranno rinnovati». E i Comuni annunciano proteste anche clamorose.

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