Alcol tra i giovanissimi, grave rischio
Anche a Bergamo allarme «chupito»

Sono i bicchierini da 1 euro bevuti tutti d’un fiato. Il fenomeno cresce anche sul nostro territorio: è allarme tra i giovani. Su L’Eco di Bergamo del 20 gennaio un approfondimento sul tema.

Si comincia con un aperitivo o con una cena fra amici, per poi raggiungere la movida e mischiarsi con i coetanei nei locali e nei pub. Questo è il weekend di Borgo Santa Caterina, via Sant’Orsola e Città Alta le zone più quotate, a cui si aggiungono locali sparsi un po’ ovunque sul territorio: l’Edonè in via Agostino Gemelli, il Midori in via Giulio Cesare, l’Harlem di via Statuto, al Duse alla Rotonda dei Mille tra i più in voga.

Non sono tutti locali dove i giovani si ubriacano perché i gestori sono rigidi nei controlli, ma hanno comunque il polso della situazione su un fenomeno che serpeggia soprattutto tra i giovanissimi.

«Si decide tenendo conto delle offerte che i locali propongono – spiega Cristian, 22 anni –, c’è sempre un locale con qualche offerta allettante, cocktail a 3 euro, shottini a 1 euro e così via. Si cerca la soluzione migliore per far serata senza svuotare il portafogli. È proprio in questi locali, tra l’altro, dove si concentra la maggior parte della gente».

Giulia, 23 anni, racconta: «Si comincia con un paio di giri, un paio di drink, e poi si vede come si mette la serata. Se sei carico, vai avanti». E a mezzanotte sono molti quelli che «sono andati avanti».

Le scene di ubriachezza sono una costante nel weekend bergamasco. L’età media varia dai 20 ai 30 anni e tendenzialmente cresce di pari passo con il livello e i costi del locale in questione. I più giovani si concentrano nei pub a buon mercato: alcol di bassa qualità e musica alta. La tendenza ad assumere alcolici con l’obiettivo esclusivo di raggiungere stati di euforia ed entusiasmo, la cosiddetta ciocca del fine settimana, ha modalità ben precise.

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