Allattare al seno fa bene
Nuovi spazi nei bar e negozi

Una vetrofania con l’insegna «Baby pit stop» da esibire all’esterno di negozi, bar e ristoranti che danno il benvenuto alle mamme che allattano al seno i propri bambini.

È l’iniziativa, denominata Ospedali & comunità amici di bambini, che coinvolge 35 attività commerciali e 4 farmacie di Bergamo e provincia, promossa da Unicef, sostenuta da Asl Bergamo e grazie all’attenzione del Terziario donna di Ascom Bergamo.

Già presente nei 18 consultori ad accesso libero di tre distretti Asl Bergamo (Treviglio, Zanica e Bergamo), il servizio si estende anche ad attività commerciali di diversi settori, per diffondere una vera e propria cultura dell’allattamento al seno. «Bisogna creare una catena di accoglienza dove la mamma può sentirsi libera di fermarsi quando ne ha bisogno», spiega Anna Pagnini, presidente Unicef della provincia di Bergamo. Un gesto, l’allattamento, il più naturale del mondo, che la nostra provincia necessita di riscoprire.

Secondo un’indagine di monitoraggio sui tassi di allattamento condotta dalla Regione nel 2012 infatti, negli ultimi anni le donne lombarde, e soprattutto bergamasche, si sono allontanate dall’allattamento materno e si riscontrano anche resistenze e pregiudizi da parte della collettività nel vedere una mamma che nutre al seno il proprio figlio. Un’abitudine che regala innumerevoli benefici: «Il latte materno aumenta le difese immunitarie del piccolo – spiega Fiorenza Cartellà, coordinatrice Ostetrico-Ginecologo dei consultori dell’Asl di Bergamo – prevenendo diverse malattie infettive dell’apparato gastro-enterico e respiratorio e diminuendo il rischio di contrarre il diabete. Per la mamma è dimostrata una diminuzione d’incidenza di tumore al seno e all’ovaio, osteoporosi e depressione post partum».

L’allattamento al seno costituisce anche un risparmio economico per la società, come spiega Cartellà: «Comporta minor spese di ospedalizzazione e una riduzione del materiale necessario all’allattamento artificiale come vetro, tetrapak e carta».

Per creare un baby pit stop in qualsiasi esercizio commerciale bastano un angolo con una poltroncina e un fasciatoio per il cambio del bambino. «Il nostro obiettivo – spiega Pietro Bresciani, segretario Terziario Donna Ascom –è far aderire all’iniziativa un numero sempre maggiore di delegazioni periferiche». In ogni baby pit stop saranno presenti anche opuscoli informativi dell’Unicef utili a ogni mamma. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito asl.bergamo.it.

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