Arriva il freddo all'Aquila
298 le vittime, ancora scosse

Gli aquilani colpiti dal terremoto non saranno lasciati soli, anche se la ricostruzione, soprattutto nel centro storico del capoluogo, non avrà tempi brevi: è quanto ribadito da Berlusconi e Fini nelle visite alla zone terremotate compiute a Pasqua, giornata scandita ancora da scosse, controlli e verifiche su abitazioni e uffici pubblici - oltre mille gli inventari effettuati - e da un mesto e inusuale esodo dalla costa e dalla capitale verso L'Aquila.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non ha fatto mancare la sua presenza che - ha sottolineato - «segna la fine della fase di emergenza e l'avvio della ricostruzione». In tal senso il prossimo Consiglio dei ministri si terrà proprio nel capoluogo, per approvare il decreto per l'Abruzzo: il provvedimento dovrà prevedere fondi adeguati e il piano di intervento per gli aiuti alla popolazione.

Berlusconi ha promesso che «nel più breve tempo possibilè gli sfollati lasceranno le tende e saranno sistemati in alberghi e case che saranno reperite, anche grazie alla solidarietà degli italiani: entro due mesi sarà completato l'inventario di tutti gli edifici». Per Pasqua anche il presidente della Camera Gianfranco Fini ha fatto visita all'Aquila e nelle tendopoli di San Gregorio e Villa Sant'Angelo. Fini ha ribadito agli sfollati che lo Stato non li lascerà soli, anche se i tempi della ricostruzione saranno lunghi, soprattutto per il centro storico.

Intanto è salito a 294 il numero delle vittime (è morto un ferito ricoverato a Teramo) mentre è ancora il freddo a preoccupare gli sfollati nell'aquilano: nella piana delle Rocche il termometro è sceso sotto lo zero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA