Arrivano gli 80€ in busta paga
Ecco le informazioni da sapere

A partire dalla busta paga di maggio, cioè proprio in queste ore, è in arrivo per molti lavoratori il bonus di 80 euro previsto dal decreto legge del 24 aprile. La Cgil di Bergamo ha elaborato una nuova nota sulla questione che potete leggere.

A partire dalla busta paga di maggio, cioè proprio in queste ore, è in arrivo per molti lavoratori il bonus di 80 euro previsto dal decreto legge del 24 aprile (n. 66). Dopo aver ricevuto, negli ultimi giorni, varie richieste di chiarimento sul meccanismo di assegnazione e soprattutto sui moduli che le aziende stanno distribuendo ai lavoratori, la Cgil di Bergamo ha elaborato una nuova nota sulla questione. Eccola.

«Per usufruire del bonus di 80 euro è necessario avere innanzitutto un reddito da lavoro dipendente o assimilato su cui vi sia, dopo aver applicato la sola detrazione da lavoro dipendente, una trattenuta Irpef. In secondo luogo il diritto è determinato dal possesso di un reddito complessivo presuntivo nell’anno 2014 non superiore a 24mila euro (bonus intero) o non superiore a 26mila euro (bonus ridotto)».

«Nel reddito complessivo 2014 vanno considerati tutti i redditi posseduti ad esclusione della prima casa di abitazione e delle sue pertinenze nonché degli importi legati all’incremento di produttività soggetti a ritenuta a titolo di imposta sostitutiva del 10%».

«Il bonus è erogato in automatico, senza domanda, dunque i lavoratori che oltre al reddito principale da lavoro ne hanno anche altri (da altro lavoro, da affitto, da pensione ecc.) oppure hanno più datori di lavoro /committenti e che presumono di non averne diritto, hanno tutto l’interesse a comunicare al datore di lavoro di non provvedere a emettere il bonus, per evitare conguagli negativi in sede di dichiarazione dei redditi o a fine anno».

Il decreto legge non ha previsto alcun modello di comunicazione per i non aventi diritto, tuttavia è stato predisposto un modello adottato dalle aziende che, in questi giorni, lo stanno distribuendo ai lavoratori.

1 - Chi ha diritto al bonus, non deve assolutamente restituire il modello all’azienda.

2 - Chi, invece, presume di non aver diritto perché ha altri redditi che comportano il superamento dei limiti (24mila-26mila euro), oppure perché, avendo più rapporti di lavoro, lo percepirà da un altro datore di lavoro, deve restituite all’azienda il modello firmato, barrando la prima casella: «Richiedo la non applicazione del bonus».

3 - Chi presume di averne parzialmente diritto (è il caso di chi ha ulteriori redditi che, sommati a quelli derivanti dal rapporto con l’azienda, comportano un reddito complessivo superiore a 24mila ma inferiore a 26mila euro) dovrà barrare la casella: «Comunico che percepirò presuntivamente nell’anno 2014 ulteriori redditi aggiuntivi. Indicare solo l’ammontare del reddito aggiuntivo».

4 - Chi cambierà lavoro, dopo il maggio 2014, dopo aver già riscosso per uno o più mesi il bonus, lo dovrà comunicare al nuovo datore di lavoro. Va detto che comunque l’interessato che rientra in questa fattispecie dovrà consegnare al nuovo datore di lavoro il Cud rilasciato dalla vecchia azienda con i redditi ivi percepiti nel 2014. Sul Cud risulterà pure il bonus percepito, i giorni lavorati e il reddito. La casella da barrare è: ‘Comunico che mi è stato riconosciuto il bonus…..nel corso di precedenti rapporti di lavoro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA