Asma infantile e malattie bronchiali in aumento: i bambini le prime vittime dell’inquinamento

Sono i bambini le prime vittime dell’inquinamento da polveri sottili (Pm10), perché più esposti alle malattie bronchiali. Tanto è vero che l’asma infantile e i sintomi tipici dell’asma bronchiale hanno interessato finora il 9,5% dei bambini tra i 6 e i 7 anni, e il 10,4% degli adolescenti.

Con i valori delle polveri, che soprattutto in questo periodo superano talvolta le soglie di riferimento, il tema riveste un particolare carattere di attualità.

Di questi aspetti della salute infantile, si tratterà domani in un convegno in programma all’Hotel Excelsior San Marco, organizzato dall’Unità operativa di Pediatria del Policlinico di Ponte San Pietro, diretta dal dott. A. Kantar, in programma oggi all’Hotel Excelsior San Marco.

All’iniziativa, che rientra nella 2.a giornata bergamasca dedicata alle malattie respiratorie infantili, sono stati invitati relatori regionali e nazionali, ed anche il direttore dell’Unità operativa di Pneumologia degli Ospedali Riuniti, dott. Andrea Rossi, e l’allergologo dott. Marcello Cottini. «In questo convegno - anticipa il dott. Rossi - intendiamo riaffermare la necessità che i bambini asmatici possano e debbano vivere come tutti gli altri bambini e non debbano subire alcun tipo di restrizione nella loro attività fisica e sociale. E’ solo necessario che siano adeguatamente controllati e curati con farmaci sicuri e di facile assunzione. L’asma bronchiale nell’infanzia è un problema in aumento, ma controllabile». In definitiva, la principale forma di prevenzione avviene attraverso la riduzione dell’inquinamento atmosferico e, nei casi individuali, delle esposizioni allergiche.(22/11/03)

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