Asse in tilt: mi hanno bloccato l’azienda
Non potevano chiudere una sola corsia?

Non solo il traffico, anche le aziende servite dall’asse interurbano hanno lamentato disagi a causa della chiusura della strada: «Non potevo entrare nella mia azienda - ha tuonato l’imprenditore Giampietro Ubiali -. Io alle 6,30 del mattino sono già a lavoro per poter pagare le tasse a fine anno».

Non solo il traffico, anche le aziende servite dall’asse interurbano hanno lamentato disagi a causa della chiusura della strada: «Non potevo entrare nella mia azienda - ha tuonato l’imprenditore Giampietro Ubiali -. Io alle 6,30 del mattino sono già a lavoro per poter pagare le tasse a fine anno».

Per lui, la mattinata di sabato 5 luglio è stata particolarmente nera. L’ingresso dell’impresa si trova all’altezza del rondò di Treviolo («Si può passare solo da lì per arrivare», ha ribadito), per cui lo stop alla circolazione ha creato non pochi problemi al suo lavoro: «Ho 35 dipendenti che non riuscivano ad arrivare, e neppure i clienti. Noi il sabato lavoriamo di più rispetto al resto della settimana, abbiamo avuto molti disagi».

Infatti, occupandosi di riparazione e allestimento di veicoli industriali, le macchine arrivano il sabato per essere «pronte» per l’attività lavorativa settimanale. «Non può succedere una cosa del genere, è inaccettabile. Alla rotonda non c’erano indicazioni, e sulla tangenziale si trovavano solo divieti e nessuna alternativa». Ubiali ha proseguito: «Non potevano almeno lavorare su una corsia alla volta? Nel resto d’Italia non chiudono certo la tangenziale per fare questi interventi».

Leggi le due pagine dedicate all’argomento su L’Eco di Bergamo del 6 luglio

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