Attacco a Orio con un drone armato
Un giornalista nel mirino dell’esercitazione

Un terrorista ha attaccato mercoledì pomeriggio la zona B del terminal di Orio al Serio. E contro un aereo è arrivato un drone armato. Nel mirino un noto giornalista. Fortunatamente era un’esercitazione.

La notizia è stata confermata quando l’esercitazione si era ormai conclusa. La Polizia di Stato dell’aeroporto «Il Caravaggio» aveva avviato tutto alle 16.30. L’ esercitazione antiterrorismo è stata denominata «Drone attack».

Nello specifico è stato simulato un attacco armato, ad opera di un terrorista, nella zona B del Terminal, durante le operazioni di check-in dei passeggeri di un volo diretto a Parigi, a bordo del quale avrebbe dovuto imbarcarsi un noto giornalista a rischio.

Nel contempo, l’esercitazione ha previsto che, in caso inefficacia della prima minaccia, un drone armato proveniente e telecomandato da altro terrorista da un paese limitrofo si sarebbe diretto verso l’aeromobile in sosta, sul quale il passeggero avrebbe dovuto imbarcarsi, con l’intento di colpirlo.

Infine, nell’ipotesi fallimento di entrambi i tentativi, l’organizzazione terroristica, avrebbe previsto la deflagrazione di un pacco bomba, collocata a fondo pista, all’esterno della recinzione, sul sentiero di atterraggio degli aeromobili, in grado di provocare danno al medesimo aereo in fase di decollo.

È stato applicato il protocollo contenuto nel Piano antiterrorismo, emanato dal Prefetto di Bergamo e attuato dal Dispositivo di Sicurezza Aeroportuale composto dalle Forze dell’Ordine e degli aeroportuali competenti, presenti nello scalo, coordinato dalla Polizia di Frontiera.

Alle procedure relative alla gestione dell’emergenza hanno partecipato contingenti di rinforzo della Questura e della Guardia di Finanza che hanno contribuito a gestire problematiche si ordine e sicurezza pubblica. Sul posto sono intervenute Squadre dei Vigili del Fuoco e del presidio medico aeroportuale.

Le Unità Specializzate dei nuclei artificieri antisabotaggio e cinofile antiesplosivo della Polizia di Stato sono intervenute direttamente sulle criticità aeroportuali, utilizzando cani antiesplosivo e il robot antiesplosivo «Willy» eliminando le minacce.

Tutte le operazioni si sono svolte in stretto contatto e collaborazione con la Sacbo, che ha fornito supporto logistico e assistenza ai passeggeri per eliminare qualsiasi disagio. L’esercitazione è terminata alle 18.

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