Avanti con la campagna «no slot»
Bergamo a Roma per la legge

Tutela della salute degli individui, poteri ai Comuni, contrasto alle infiltrazioni mafiose: sono alcuni degli obiettivi della proposta di legge in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo».

Tutela della salute degli individui, poteri ai Comuni, contrasto alle infiltrazioni mafiose, definizione delle caratteristiche delle sale e recupero dei finanziamenti necessari per le cure, la prevenzione e la ricerca: sono questi gli obiettivi della proposta di legge di iniziativa popolare «Tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo» di Legautonomie e Terre di mezzo che questa mattina verrà ufficialmente «consegnato» a Roma al presidente della Camera, Laura Boldrini.

Il documento, infatti, ha ottenuto il sostegno di 50 mila firme, requisito indispensabile per la presentazione. Anzi, le sottoscrizioni raggiunte hanno superato quota 80 mila, di queste 700 sono «orobiche». Sono state raccolte a Natale e il 22 marzo attraverso il gazebo promosso dall’assessore alle Attività produttive Enrica Foppa Pedretti che stamane sarà a Roma in rappresentanza di Palazzo Frizzoni: «È importante che anche Bergamo sia presente visto il grande impegno nella battaglia – commenta – . Ora i parlamentari facciano la loro parte».

A depositare ufficialmente il testo saranno alcuni rappresentanti di Legautonomie, accompagnati da una sessantina di delegati, tra sindaci e assessori italiani. L’incontro durerà un’ora e consentirà di illustrare i principi cardine: «La legge – commenta Angela Fioroni, segretario di Legautonomie Lombardia – è di tutelare la salute, diritto riconosciuto dalla Costituzione, poiché l’azzardo produce malattia. Ecco perché, nei primi articoli, si chiede che le persone più fragili vengano protette, che ai minorenni venga impedito davvero di giocare e che la pubblicità sia fortemente regolata». Si prevede, poi, la cura e l’assistenza non solo del malato, ma anche dei familiari. «Per far ciò – aggiunge – si istituisce un fondo, mediante l’1% del fatturato complessivo dell’azzardo, per la cura, la prevenzione e la riabilitazione, e si incrementa il fondo antiusura per il pagamento dei debiti da gioco».

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