Bambini: dopo la scuola, alternative per tutti i gusti

Le scuole sono terminate e ora la preoccupazione più grande per i genitori sembra quella di trovare una collocazione estiva per i figli, mentre ancora gli adulti continuano a lavorare fino a luglio inoltrato e le vacanze restano un miraggio lontano.

Tramontata quasi ovunque la tradizione delle colonie estive, oggi la parolina magica, soprattutto in Bergamasca, è Cre: da un quarto di secolo le parrocchie, coordinate dalla diocesi di Bergamo, sono diventate un formidabile strumento di sfogo grazie appunto ai Centri ricreativi estivi. Ogni anno questa iniziativa coinvolge oltre 60mila bambini dai 5 ai 12 anni della provincia bergamasca con oltre 20mila operatori. In Bergamasca i Cre sono 240, una presenza capillare su tutto il territorio, cresciuta esponenzialmente dall’inizio degli anni Ottanta, in coincidenza con l’ulteriore crescita dell’occupazione femminile.

Ci sono anche altre iniziative che coinvolgono i bambini d’estate, alcune episodiche, altre pianificate da anni, anche se con numeri decisamenti ridotti rispetto ai Cre. Sta riscuotendo successo il soggiorno dei bambini in agriturismo. Natura da sempre al centro dell’attività della ventina di gruppi scout operativi in provincia, e che coinvolgono anche d’estate oltre un migliaio di ragazzini. Altra certezza nel panorama provinciale è ormai la scuola calcio Atalanta a Cavalese: sono circa 700 i ragazzini bergamaschi tra gli 8 e i 14 anni che raggiungono il Trentino alternandosi in sei turni di una settimana, per vivere un’esperienza calcistica ed educativa.

(08/06/2004)

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