Battuto all’asta per 163 euro al kg
È un Bitto Storico della Val Brembana

Ben 163 euro al chilo. Per il Bitto Storico, formaggio degli alpeggi orobici, quella di mercoledì scorso sarà una data da ricordare.

Per la prima volta una grande casa d’aste (la Bolaffi di Torino), accanto ai vini italiani e francesi più famosi (i Gran Cru), ha proposto la vendita di formaggi d’eccellenza. E una forma prodotta, nel 2000, dal casaro valtellinese Carlo Duca, all’Alpe Ancogno Soliva di Mezzoldo, è andata venduta a 2.800 euro (diritti d’asta inclusi, la base era di 2.000 euro), ovvero 163 euro al chilo (pesava 17,1 chili).

Non un record per il formaggio prodotto sul versante brembano delle Orobie (a un’asta di Slow Food venne quotato 200 euro al chilo) ma comunque un risultato di grandissimo prestigio. «Per la prima volta - dice Paolo Ciapparelli, presidente del Consorzio per la salvaguardia del Bitto Storico (prodotto con latte vaccino e di Capra orobica, senza l’uso di mangimi per gli animali e fermenti industriali, solo in alpeggio) - un formaggio è stato battuto da una grande casa internazionale d’aste. Accanto ai più quotati vini del mondo. Questo significa dare il giusto valore a un prodotto eccezionale (oggi presidio Slow Food) e al sacrificio di chi ancora lo produce come una volta».

La battuta del 13 maggio, realizzata per la prima volta a Milano in occasione di Expo, in piazza della Scala, ha visto andare all’asta 500 lotti, con un ricavo complessivo di 670 mila euro: bottiglie italiane e internazionali, ma anche Bitto Storico, Parmigiano Reggiano bio, prosciutto San Daniele e aceto balsamico di Modena. Ventuno i lotti di Bitto, nove quelli venduti.

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