Benzinai chiusi in autostrada
da stasera alle 22 di mercoledì

Le aree di servizio autostradali rimarranno chiuse per sciopero per 48 ore, dalle ore 22 del 19 ottobre alla stessa ora del 21.

A tale manifestazione di protesta - fanno sapere le organizzazioni di categoria, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio - farà riscontro un presidio pacifico di gestori presso la più importante società concessionaria autostradale - Autostrade per l’Italia - a Roma, la mattina del 20 ottobre, con inizio alle 11. « Dopo lunghi mesi di assoluta inerzia che hanno consumato inutilmente e quasi per intero i due anni di proroga delle sub concessioni già scadute concessi dall’Antitrust per procedere ad una razionalizzazione della rete delle aree di servizio autostradali allo scopo di restituire agli utenti di questa viabilità prezzi piu’ contenuti e servizi qualitativamente adeguati - spiega una nota - i ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dello Sviluppo economico hanno dato alla luce, nell’indifferenza del caldo ferragostano, un decreto che si traduce - tra affermazioni di principio ambiziose e codicilli che immediatamente le negano - in un beffa sia per quanti vi operano che per i consumatori» spiegano i sindacati.

«Nessuna razionalizzazione della rete (previste 25 chiusure e, allo stesso tempo, 19 nuove aperture), nessun contenimento dei livelli di royalty imposti dai concessionari (fino al +1.400% negli ultimi dieci anni), nessun innalzamento degli standard di servizio (al contrario, si premia l’automazione spinta delle vendite di carburanti, di alimenti e bevande)».

Le aree di servizio autostradali rimarranno chiuse per sciopero per 48 ore, dalle ore 22 del 19 ottobre alle ore 22 del 21.

Posted by Autostrade per l'Italia on Venerdì 16 ottobre 2015

« In realtà - affermano le tre associazioni dei gestori - proprio perché i concessionari possano conservare le ingenti rendite di posizione acquisite negli anni (oltre i pedaggi che aumentano ogni anno in modo automatico), il decreto ministeriale “autorizza” i marchi della ristorazione e quelli petroliferi a “risparmiare” proprio ai danni dei gestori e degli utenti».

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