Benzinaio sfrattato dalla compagnia
minaccia d’impiccarsi per protesta

Giuseppe Effendi, benzinaio del distributore della Shell in via Zanica, sulla Cremasca, in territorio di Azzano San Paolo, ha minacciato stamattina, venerdì 6 marzo, di impiccarsi per protestare contro la compagnia petrolifera, contro la quale ha perso una causa giudiziaria.

Era dal 2006 che era in ballo, ma ha perso e stamattina, giorno nel quale sapeva che sarebbe arrivato l’ufficiale giudiziario per ritirargli le chiavi del distributore, è salito verso le 10,30 sulla tettoia del distributore con un cappio al collo. Appesi diversi striscioni, del tipo «Tartassati dalla Shell» e «Lasciati soli».

Sono intervenuti la polizia locale, i carabinieri, i vigili del fuoco e l’ambulanza del 118. Erano presenti anche la mamma e qualche amico di Effendi che dopo quasi un’oretta ha desistito dal suo intento ed è sceso dalla tettoia per parlare con le forze dell’ordine e il suo avvocato L’associazione di categoria ora tenterà di raggiungere un accordo con la compagnia petrolifera per consentire al benzinaio di continuare la sua attività.

Effendi, accanto al distributore, ha anche un’officina di sua proprietà ma soltanto con quella non riesce a tirare avanti. Secondo il suo racconto, una volta la Shell gli dava 5 centesimi per ogni litro di carburante venduto e condivideva le spese di gestione dell’impianto. I problemi sono nati quando la compagnia petrolifera ha tentato di far firmare a Effendi un nuovo accordo: 2 centesimi il compenso per ogni litro senza partecipazione nelle spese. Il benzinaio ha rifiutato e allora, sempre secondo la versione di Effendi, la Shell gli avrebbe aumentato i prezzi del carburante senza più aiutarlo nella manutenzione dell’impianto.

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