Bergamasco «pilota» un satellite
Dovrà creare la mappa delle stelle

C’è anche un giovane ingegnere spaziale bergamasco nello staff della missione «Gaia», il satellite europeo che giovedì mattina 19 dicembre è stato lanciato nello spazio da Kourou, in Guyana Francese. Si tratta di Stefano Ferreri, 27 anni, di Terno d’Isola.

C’è anche un giovane ingegnere spaziale bergamasco nello staff della missione «Gaia», il satellite europeo che giovedì mattina 19 dicembre è stato lanciato nello spazio da Kourou, in Guyana Francese. Si tratta di Stefano Ferreri, 27 anni, di Terno d’Isola.

Stefano, con l’incarico di «software coordinator», ieri sedeva alla console della «Main control room» di Darmstadt (Germania), il centro di controllo che ha gestito il lancio del satellite e le fasi più critiche. «Il lancio - ha raccontato il giovane bergamasco dalla Germania a operazione conclusa - è avvenuto alle 10,12 e il primo segnale di telemetria è stato ricevuto alla stazione di Perth, in Australia, dopo 42 minuti. La conferma del completamento di ciascuna di queste delicate fasi è stata accompagnata dai calorosi applausi di tutti i membri della missione nella “control room” e nel centro di Kourou. È andato tutto secondo le migliori aspettative».

Il giovane ingegnere spaziale da alcuni anni lavora all’Esoc di Darmstadt, uno dei centri dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Uno degli obiettivi del satellite lanciato ieri «è creare una mappa tridimensionale per più di un miliardo di stelle della Via Lattea - spiega Ferreri - con una precisione mai raggiunta prima. Queste informazioni consentiranno agli scienziati di comprendere meglio le origini della nostra galassia, i processi alla base della sua formazione e la sua evoluzione».

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