Bergamo «per non dimenticare»
L’omaggio della città ai deportati

Alla presenza di numerose autorità e cittadini la Giornata della Memoria è stata celebrata ieri in città attraverso tre appuntamenti. Le celebrazioni sono iniziate alle 10 con la posa di corone d’alloro alla lapide nel Parco delle Rimembranze.

Alla presenza di numerose autorità e cittadini la Giornata della Memoria è stata celebrata ieri in città attraverso tre appuntamenti.

Le celebrazioni sono iniziate alle 10 con la posa di corone d’alloro alla lapide nel Parco delle Rimembranze in Rocca, in ricordo degli ebrei bergamaschi deportati nei campi di sterminio. Poi gli intervenuti hanno reso omaggio alla targa dei deportati nei lager nella chiesetta di S. Eufemia. Il corteo si è quindi spostato in piazzale Marconi. Si è tenuto qui il clou della cerimonia, a causa dei lavori tuttora in corso al binario 1. Tra i presenti il sindaco Franco Tentorio, il prefetto Francesca Ferrandino, il presidente dell’Anpi provinciale Salvo Parigi, il presidente del comitato antifascista Carlo Salvioni, il vice presidente dell’associazione nazionale ex deportati Dario Venegoni, il consigliere regionale Roberto Anelli, il presidente del Consiglio comunale Guglielmo Redondi e Roberto Magri in rappresentanza della Provincia.

Gli interventi sono stati aperti da Parigi, che ha ricordato le reazioni avvenute alla drammatica notizia della deportazione. «A noi partigiani – ha detto – quanto era appena accaduto riempì il cuore di grande dolore. Quella povera gente venne chiusa nei vagoni e spedita verso la morte». «Oggi siamo qui – ha poi sottolineato Venegoni – per ricordare le quasi 900 persone che in tre occasioni, tra il 17 marzo e l’aprile del 1944, pagarono con la deportazione l’avere in qualche modo voluto sollevare la testa. Erano operai, e non solo, di Sesto, Monza, Milano, Cinisello e Bresso, un’area industriale immensa per quel periodo. La maggior parte delle persone che partirono da questo binario 70 anni fa non fece più ritorno. Credo che a loro debba andare il nostro ricordo e anche la nostra riconoscenza».

La cerimonia si è chiusa con la posa di una corona d’alloro alla lapide, posta lungo il binario 1, in memoria dei lavoratori deportati.

Infine c’è stato un momento di raccoglimento nel parco all’interno di Palazzo Frizzoni, per ricordare i 20 bambini ebrei uccisi nel campo di Neuengamme. Qui gli alunni della 3ªA dell’istituto Donadoni hanno letto un testo e deposto delle rose bianche in un vaso.

Allo Spazio Viterbi di via Tasso si è tenuta ieri pomeriggio la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore a quei cittadini italiani, militari e civili, deportati nei lager nazisti ed ai familiari di quelli deceduti. In qualità di testimoni ancora viventi sono stati insigniti Paolo Belingheri, Giorgio Cassotti, Orazio Manella, Giuseppe Mosconi, Renato Prometti, Romildo Ratti, Domingo Rizzi e Carlo Viscardi. È stata invece ritirata dai familiari la medaglia conferita ai seguenti 23 deportati bergamaschi deceduti: Giovanni Maria Bonetti, Giovanni Bordoni, Giacomo Cantù, Giacomo Cattaneo, Domenico Donizelli, Dorino Samuele Ferrari, Giovanni Ferri, Guglielmo Gandossi, Mosè Gibellini, Luigi Madini, Giovanni Mangili, Giocondo Mazzoleni, Luigi Meloncelli, Giovanni Migliorati, Giovanni Perletti, Andrea Poli, Giuseppe Riva, Carlo Rossetti, Alessandro Rottigni, Giovanni Silini, Giacomo Varischetti, Giacomo Zamboni e Giovanni Zanchi.

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