Bergamo, solo l'11,5% dei disabili
riesce a trovare un lavoro

A Bergamo sono mille i disabili in cerca di lavoro. Di questi, sui seicento che potrebbero essere collocati d’iniziativa dalla Provincia, alla fine sono mediamente solo una settantina quelli effettivamente avviati. Significa l’11,5% rispetto al dato provinciale ed il 7% su quello generale. Dati amari emersi durante l’inaugurazione della nuova sede (600 metri quadrati) della cooperativa sociale “Bergamo Lavoro” avvenuta ieri pomeriggio in via delle Industrie, zona Colognola.

Una data attesa da tempo, e lo si è visto dalla tanta gente che ha affollato la nuova sede. Presenti anche Enrica Foppa Pedretti (nelle vesti più di sostenitrice dell’Anmic che di assessore alle Attività produttive di Palafrizzoni), Massimo Giupponi, direttore sociale Asl, e Roberto Bruni, ex sindaco di Bergamo «ma sempre vicino alle nostre battaglie», dicono i disabili.

Bergamo Lavoro è nata nel 1988 grazie ad un gruppo di genitori con figli disabili, all’associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) di Bergamo e all’Unione invalidi civili bergamaschi (UICiBe: cooperativa sociale dell’Anmic). «Dopo anni in alcuni locali dell’ex ospedale psichiatrico in Borgo Palazzo – spiega Carla Rossi, presidente di Bergamo Lavoro -, possiamo ora dare ai nostri ragazzi una sede più adeguata. Il nostro è un progetto socio-occupazionale per una trentina di ragazzi disabili con invalidità spesso elevate che impediscono una loro collocazione nel mondo lavorativo tradizionale. Ma i ragazzi grazie a questo contesto si riconoscono in toto. Sono seguiti da personale educativo, tecnici di laboratorio, consulenti psicologi e volontari».

«Troppi disabili sono senza lavoro – sottolinea Ferruccio Bonetti, presidente UICiBe – e questo valeva anche prima della crisi. Il fatto che sulle 400 ditte bergamasche inadempienti in tema di collocamento dei disabili, solo una sia stata sanzionata, la dice lunga. Sono duemila i posti scoperti, cioè il numero complessivo di invalidi che le ditte inadempienti dovrebbero assumere per mettersi in regola, a fronte di mille disabili disoccupati. Non chiediamo sconti o privilegi particolari: solamente un’opportunità di lavorare per contribuire, tutti insieme, a realizzare una società migliore».

Parole che «mi hanno particolarmente colpito – dice il vescovo, Francesco Beschi, prima di benedire la nuova struttura -, parole forti, dense di una serietà legata a temi come quelli che in questo luogo sono rappresentati, incarnati in una storia. Temi di persone che vivono la loro umanità con una ricchezza di dignità che, prima ancora di essere riconosciuta, si manifesta nelle loro stesse persone. Dignità che le famiglie promuovono, difendono e condividono. Questa esperienza ci trasmette il lavoro come manifestazione della nostra dignità. Credo che questo momento ci prospetti dei traguardi e delle forme di sviluppo nuove. La capacità di essere vicino alle diverse difficoltà che la persona umana, la famiglia attraversano, la capacità di corrispondere sempre più intensamente a queste attese e bisogni, rappresenta la nuova frontiera dello sviluppo».

Giovanni Manzoni, presidente dell’Anmic, ringrazia Carlo Vimercati, presidente della Fondazione Cariplo «perché senza di voi non ce l’avremmo fatta» e rimanda tutti al convegno sulle disabilità in programma il 3 dicembre, giornata mondiale delle disabilità, presso l’auditorium di piazza della Libertà. Vimercati, rileva che «la Fondazione è espressione del Territorio: raccogliamo per distribuire in opere di bene, il nostro appoggio non mancherà».

Natale Forlani, amministratore delegato di Italia Lavoro, dichiara che «tra poche settimane si darà il via libera ad un decreto con il quale vogliamo raddoppiare il numero di disabili inseriti nel mondo lavorativo: dai 30 mila attuali a 60 mila».

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