Berlusconi al Senato apre sulle riforme e la legge sul voto

I partiti della Casa delle libertà governeranno insieme fino alla fine della legislatura e insieme si ricandideranno. Lo ha detto Berlusconi: nel suo intervento al Senato il premier ha però ammesso che solo una pazienza in dosi industriali ha consentito di mantenere le ragioni dell’unità dell’alleanza di governo. Berlusconi dice sì a una nuova legge proporzionale che però non metta in crisi il bipolarismo. «Dalla conquista dell’alternanza - ha detto - non si torna indietro»

Berlusconi ha ricordato le dimissioni di Tremonti dal ministero dell’Economia, e lo ha ringraziato, l’ interim preso da lui del dicastero e la fiducia rinnovata dalla commissione europea verso la politica dell’Italia. «Abbiamo sempre rispettato i vincoli della finanza pubblica», ha detto ricordando la difficile congiuntura economica internazionale. L’interim durerà il tempo necessario per trovare una personalità adatta al delicato incarico.

Le tasse verranno ridotte. Il governo - ha detto il premier - ridurrà le imposte per un importo pari all’1% del Pil. Il taglio fiscale, spiega, sarà ripartito fra la diminuzione dell’Irpef e dell’Irap. Nel 2006 saranno restituiti gli effetti del cosiddetto fiscal drag. Il governo, inoltre, è pronto a un ampio confronto con le parti sociali. La strada del dialogo è necessaria, per Berlusconi, vista l’ampiezza degli impegni. Il premier ha ribadito l’impegno verso il contenimento del deficit pubblico.

Berlusconi dice sì ad una nuova legge elettorale chiesta dall’Udc ma a patto che raf- forzi il bipolarismo. Sì anche alla riforma federalista, cara alla Lega, che la Camera approverebbe entro settembre. Da approvare sono anche la riforma delle pensioni e del risparmio.

(14/07/2004)

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