Bertola, le motivazioni dell’ergastolo
«Delitto orchestrato senza pietà»

Crudezza, vigliaccheria, freddezza: sono i termini pesantissimi che si leggono nella motivazione della sentenza di condanna all’ergastolo di Fabio Bertola, dichiarato colpevole di «aver cagionato la morte di Roberto Puppo», avvenuta in Brasile nel 2010.

Il collegio giudicante della Corte d’assise di Bergamo (che ha accolto la tesi dell’accusa), parla di un delitto «orchestrato», di un disegno criminale per riscuotere le polizze e la premeditazione si evince da quella che è stata definita una «accurata organizzazione del fatto di sangue e del tempo per la stipulazione delle polizze».

Non concesse le attenuanti generiche: la Corte non ha potuto valutato positivamente il comportamento dell’imputato «che ha respinto gli addebiti infangando la figura della vittima ». A cui si aggiunge «l’assenza di umana pietà».

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