Bocconi al veleno: uccisi venti cani

Bocconi alla stricnina e moria di cani senza precedenti nelle campagne e in alcuni boschi dell’Alto Sebino e della Val Cavallina. Negli ultimi quattro mesi sono morti almeno una ventina di cani e due pecore, come ha riferito il veterinario, dottor Corrado Pezzotti. Gli animali sono morti tra dolori lancinanti, dopo aver ingerito esche impregnate di potentissimi veleni.L’ultimo caso è di domenica scorsa: un giovane setter di proprietà di un cacciatore di Endine Gaiano è stato portato all’ambulatorio quando non c’era più nulla da fare. Sottoposto ad autopsia, l’animale aveva nello stomaco mezzo cotechino impregnato con un quantitativo di stricnina che avrebbe potuto essere letale anche per animali ben più grandi del setter. I venti casi di avvelenamento si sono verificati per la gran parte, in località Possimo di Sovere, Polanchio di Cerete, sul monte Torrezzo, tra Pian Gaiano e Fonteno, e sull’altopiano di Bossico.

Questo documenta che l’intera zona è molto infestata e fa pensare che alla base di questo disegno ci sia qualche mente malata, che vuole emulare quanto avvenuto mesi addietro sul monte Pora, dove i bocconi alla stricnina provocarono la morte di parecchi segugi e di alcuni cani da lavoro. Chi ha dichiarato guerra aperta agli avvelenatori è un cittadino di Sovere. Un mese fa il suo cane era stato avvelenato a Possimo: sulla mulattiera ha esposto un cartello dove, con tono perentorio, chiede ai responsabili il motivo di tanta cattiveria. Bocconi con veleno anche nei boschi scalvini. Un meticcio di nome Lampo, di proprietà di un residente di Colere, è stato avvelenato con un boccone intriso di veleno per topi lungo la strada di Valnotte. Il cane sta lottando per sopravvivere.

(23/12/2004)

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