Borgo di Terzo, Vigano e Luzzana
No alla fusione: «Spariti i cartelli»

A Borgo di Terzo, Vigano e Luzzana i cittadini sono stati chiamati alle urne per decidere sulla fusione dei Comuni. Ma in paese è polemica: il fronte del no denuncia in un comunicato che nemmeno sabato «i sostenitori del sì alla fusione dei tre comuni si sono astenuti da azioni di propaganda».

A Borgo di Terzo, Vigano e Luzzana i cittadini sono stati chiamati alle urne per decidere sulla fusione dei Comuni. Ma in paese è polemica: il fronte del no denuncia in un comunicato che nemmeno sabato «i sostenitori del sì alla fusione dei tre comuni si sono astenuti da azioni di propaganda. La cosa peggiore però è stata che, attorno alla mezzanotte, sono spariti gli striscioni del no, sia quello - a cura dei Cittadini per il no - che stava dalla domenica scorsa in piazza Marconi a Borgo di Terzo, sia quello, sempre a Borgo di Terzo in via Nazionale, che da oltre due mesi era appeso fuori dal locale circolo di Rifondazione Comunista nonché sede dello Sportello Sociale».

«Questo - dicono i sostenitori del no - è avvenuto attraverso due distinti blitz con violazione di proprietà privata. Un atto grave su cui non vogliamo sprecare parole, perché si commenta da solo. Spariti pure in nottata anche un tabellone del no a Luzzana, come pure diversi manifesti del no appesi negli spazi elettorali riservati alle forze politiche rappresentate nel Consiglio regionale».

Le operazioni di voto si sono però svolte regolarmente, con una buona affluenza.

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