Bradicardia, studio su 100 avisini bergamaschi

L’Avis bergamasca, in collaborazione con il Dipartimento di scienze biomolecolari e biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, ha approvato un protocollo sperimentale per identificare i fattori responsabili di alterazioni del ritmo cardiaco, in particolare di bradicardie, e le eventuali ereditarietà. La frequenza cardiaca varia da individuo ad individuo, con valori di normalità compresi tra i 60 e 100 battiti al minuto; una persona è invece bradicardica quando la sua frequenza abituale è inferiore a 60 battiti al minuto.La frequenza cardiaca può essere rilevata dal polso, dall’ascoltazione del cuore o dall’elettrocardiogramma al quale il donatore viene periodicamente sottoposto. Saranno un centinaio gli avisini bergamaschi, individuati all’interno di una rosa di donatori soggetti a bradicardia, che sabato 17 e 31 maggio aderiranno allo studio.L’analisi consiste in un piccolo prelievo di sangue che verrà inviato al Laboratorio di fisiologia molecolare del dipartimento milanese. Dal campione di sangue si procederà all’estrazione del materiale genetico e si analizzerà il gene responsabile dell’autoritmicità cardiaca. Obiettivo sarà la valutazione della presenza di alterazioni che possano causare la bradicardia. Per conoscere i risultati della ricerca servirà circa un anno.(15/05/2008)

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