«Brave Maria e Rachida, ma diverse»
Folla per Cracco, che torna su «Striscia»

Al centro civico San Fedele di Calusco la folla è così tanta che bisogna cambiare posto: tutti al cineteatro. Ma i 490 posti a sedere sono ancora pochi, tante persone aspettano in piedi e molte altre, per ragioni di sicurezza, non riescono nemmeno ad entrare.

Con una buona mezz’ora di ritardo – non è divismo, ma il traffico milanese – arriva Carlo Cracco. Lo chef, intervistato da Max Pavan, giornalista di Bergamo Tv, ha presentato il suo ultimo libro «Dire, fare, brasare», in occasione della giornata inaugurale della Fiera del libro dell’Isola Bergamasca. Lo chef televisivo più famoso d’Italia comincia con un appello rivolto ai tanti bambini e ragazzi presenti in sala: «Prima cosa: bisogna leggere. Il mio libro non è un romanzo da conservare, ma offre qualcosa in termini di cultura alimentare». Nel libro sono spiegate diverse tecniche di cucina, dalla brasatura alla cottura a bagnomaria, con ricette abbinate. Abbiamo scambiato due chiacchiere con Cracco poco prima che arrivasse sul palco di Calusco.

Qui a Calusco ci sono oltre 500 persone ad aspettarla, si è abituato a essere diventato un personaggio pubblico?

«Diciamo che fa parte del mestiere, cerco di non farmi travolgere. È solo la presentazione di un libro, ma in tanti verranno per curiosità, dopo aver visto Masterchef. È un risultato cui non avrei mai pensato quando siamo partiti con il programma, ma va bene così, l’importante è cercare di rimanere sempre con i piedi per terra. Stasera, firmato qualche autografo, torno nella mia cucina».

C’è un dubbio che a noi bergamaschi è rimasto: Rachida Karrati sa cucinare?

«Sulla cucina marocchina è preparata, per quanto riguarda il resto è una mamma come tante altre in Italia che sa fare le sue cose ai fornelli».

Sta seguendo il suo percorso fuori da Masterchef?

«So che sta facendo “L’isola dei famosi”, ma non ho mai visto neanche mezza puntata. A quell’ora lavoro, non vedo neanche Masterchef. Fa comunque piacere: è un personaggio che abbiamo intercettato noi e ora è su Mediaset. Lei comunque è davvero come appare: non recita per niente».

Maria Acquaroli, la ventisettenne bergamasca di questa edizione, è più brava in cucina?

«Lei e Rachida sono due persone completamente diverse per età, provenienza, formazione. Ognuna ha le sue capacità. Posso dire che i concorrenti di questa edizione erano mediamente molto bravi e appassionati».

Tanti concorrenti delle passate edizioni lavorano in ambiti legati alla ristorazione. È vero che Nicolò Prati, il secondo classificato di questa edizione, lavora in un suo ristorante?

«Nicolò, finito Masterchef, si è iscritto a una scuola di cucina e ha fatto uno stage da me. Tanti vorrebbero venire nei miei ristoranti a fare pratica, ma non sempre è possibile. In Italia ci sono comunque tanti ristoranti con grandissimi cuochi, posti dove imparare ce ne sono parecchi».

Si è irritato per la scelta di «Striscia la notizia» di rivelare in anticipo i vincitori di questa edizione di Masterchef?

«Credo si siano tirati la zappa sui piedi da soli in modo molto gratuito, anche perché non hanno nulla cui attaccarsi».

L’anno prossimo, oltre a lei, Bruno Barbieri e Joe Bastianich ci sarà un altro giudice: Antonino Cannavacciuolo. Cosa ne pensa?

«Cambiare un po’ fa bene, ci darà nuova energia. Magari lui può sembrare quello più “buono”, ma è comunque un cuoco: dice se le cose sono fatte bene o male. Uno dei punti di forza del format è proprio il fatto che i giudizi sono oggettivi: i piatti sono giudicati per quello che sono. È questo che dà fastidio agli invidiosi».

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