Brescia: bergamasco e tre bresciani condannati per la rapina all’ufficio corpi di reato del Tribunale

Un bergamasco e tre bresciani sono stati condannati per la rapina avvenuta all’ufficio corpi di reato del Tribunale di Brescia il 9 settembre 2003. Sei anni di carcere sono stati comminati a Giuseppe Di Matteo, 45 anni, di Seriate, e ai bresciani Ermes Zanetti, 57 anni, di Sarezzo e Alessandro Rivetti, 50 anni, di Travagliato.

Il pubblico ministero Alberto Rossi aveva chiesto 8 anni per i tre esecutori, 7 per il basista. Rivetti attualmente ha l’obbligo di dimora per motivi di salute, gli altri sono in carcere a Brescia: nell’udienza il gup si è riservato di decidere sull’istanza di attenuazione della misura cautelare presentata dai difensori.

Questi i fatti secondo la versione degli inquirenti.

Armati di due pistole vere e una finta, il terzetto fece irruzione nell’ufficio del Tribunale verso le 12,30 costringendo le impiegate a consegnare le chiavi che avrebbero consentito ai rapinatori di accedere ai corpi di reato. I tre riuscirono quindi a impossessarsi di tre chili e mezzo di cocaina, 1,6 chili di eroina, 3,6 chili di hashish, 400 pastiglie di ecstasy, due chili e mezzo di oro e preziosi e, infine, di una mitraglietta giocattolo. Complessivamente, il valore del bottino venne stimato in circa 300.000 euro. La quarta persona condannata, Gian Lorenzo Volpi, di Brescia, ebbe invece un ruolo da basista. Fino a qualche mese prima era stato autista in quell’ufficio. Era stato poi sospeso dal servizio, dopo essere stato arrestato perché sorpreso a rubare cocaina sequestrata e depositata, appunto, tra i corpi di reato. I tre rapinatori furono arrestati pochi minuti dopo la rapina dai Ros dei carabinieri che li stavano tenendo sotto controllo da qualche tempo, pur senza sapere che quel giorno avrebbero messo a segno il colpo. Volpi tornò in carcere nei mesi successivi, quando gli investigatori furono convinti delle sue responsabilità come basista.

(05/11/2004)

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