Cà Matta e i profughi, è polemica
Sel: «Così la testa è sotto la sabbia»

«Le provocazioni e le polemiche agostane che sembrano solleticare le più basse pulsioni contro gli stranieri non sono una risposta seria al problema, così come non è una risposta seria, ma solo un tentativo di nascondere la testa sotto la sabbia». Lo scrive il Sel dopo le polemica per il via libera su Cà Matta.

«Nelle ultime settimane, il Comune di Milano ha dato prova di grande capacità di organizzazione, sostenendo la sfida dell’accoglienza di molte centinaia di persone che scappavano dalla guerra civile in Siria. Queste persone sono state ospitate in scuole e altre strutture di accoglienza senza che ci siano stati problemi di ordine pubblico, di sicurezza o di igiene. Il grande sforzo istituzionale del comune di Milano è stato accompagnato anche dalla grande mobilitazione di cittadini che, come volontari e organizzazioni di beneficenza, si sono adoperati per tamponare la situazione di emergenza nella Stazione centrale e per gestire l’accoglienza nelle strutture, come la scuola di via Aldini». Lo dichiara la Federazione provinciale di Bergamo del Sel di Bergamo, anche dopo il via libera dell’assemblea dei sindaci del Parco dei colli alla richiesta della Prefettura di disporre della struttura della Cà Matta per ospitare 30 profughi.

«Anche alla luce dei riscontri e degli esempi positivi che vengono da Milano e da molte altre realtà territoriali italiane, come Sel Bergamo non possiamo fare altro che stigmatizzare come assolutamente pretestuose le polemiche agostane che, sotto il pretesto di infondate preoccupazioni di carattere sanitario o di ordine pubblico, hanno prima attaccato la proposta dell’assesore. Marchesi, ed ora intendono contestare la decisione presa ieri dall’assemblea dei sindaci del Parco dei Colli che ha deciso di accogliere circa trenta profughi alla Ca’ Matta di Ponteranica, e che sottoscriviamo convintamente».

«I comuni e gli enti territoriali non hanno le competenze per fermare a monte le situazioni di guerra e distruzione che causano questi flussi di persone (ricordiamo che siamo di fronte non a criminali, ma a esseri umani, molte le donne e i bambini, ma anche i giovani istruiti che possono essere accompagnati a un futuro inserimento professionale). I comuni e gli enti territoriali hanno però i mezzi per gestire questa situazione nella maniera più umana e ragionevole possibile» continua il Sel che conclude: «Le provocazioni e le polemiche agostane che sembrano solleticare le più basse pulsioni contro gli stranieri non sono una risposta seria al problema, così come non è una risposta seria, ma solo un tentativo di nascondere la testa sotto la sabbia, la proposta avanzata della Lega Nord di Albino che ha richiesto la revoca della delibera con cui il Comune aderische alla rete dell’accoglienza profughi, che mira a una gestione oculata, condivisa e ragionata del problema».

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