L’aereo abbattuto: 298 i morti
Scambio d’accuse fra Kiev e Mosca

Sono 298 le vittime del disastro aereo avvenuto sui cieli dell’Ucraina: un Boeing 777 della Malaysia Airlines - stesso modello e compagnia di quello precipitato nell’Oceano Pacifico l’8 marzo scorso - è caduto in Ucraina. Di certo c’è solo che è stato abbattuto.

Sono 298 le vittime del disastro aereo avvenuto sui cieli dell’Ucraina: un Boeing 777 della Malaysia Airlines - stesso modello e compagnia di quello precipitato nell’Oceano Pacifico l’8 marzo scorso - è caduto in Ucraina.

Di certo c’è solo che è stato abbattuto. Per il resto, è già rovente lo scambio di accuse e di sospetti sull’asse Mosca-Kiev: ciascuno pronto a giurare che sia stato qualcun altro a centrare l’aereo passeggeri della Malaysia Airlines a 10.000 metri di quota, sui cieli dell’Ucraina orientale.

Dapprima velate, poi esplicite, le recriminazioni incrociate sono partite subito. Le autorità ucraine hanno inizialmente lasciato intendere che la responsabilità potesse essere addebitata in modo diretto alle forze missilistiche russe. Poi hanno chiamato in causa i ribelli filorussi che da mesi combattono contro le truppe di Kiev nelle regioni dell’Est, denunciando l’episodio come «un atto di terrorismo».

Questi ultimi hanno risposto a tono imputando l’accaduto in un primo momento a un missile sparato dalle forze governative ucraine da terra, salvo ipotizzare successivamente una ricostruzione secondo la quale il Boeing 777 della Malaysia Airlines potrebbe essere incappato in uno scenario da battaglia dei cieli: colpito per errore da un caccia di Kiev, poi a sua volta abbattuto dalla contraerea degli insorti.

Il presidente ucraino Petro Poroshenko è stato fra i primi a far sentire la sua voce. Con un comunicato diffuso a caldo ha negato che le forze armate ucraine potessero aver «eseguito tiri in grado di colpire un bersaglio in volo». Con un’ulteriore dichiarazione ha quindi tirato apertamente in ballo le milizie filorusse, evocando «un atto terroristico». Una fonte russa citata dall’Interfax ha tuttavia replicato che, a quell’altezza, l’aereo malese poteva essere abbattuto solo da missili S-300 o Buk: sistemi sofisticati in dotazione a forze regolari come quelle di Kiev.

I filorussi, da parte loro, negano ogni responsabilità smentendo il possesso di missili Buk e sostenendo di non essere in possesso di armi capaci di colpire a quota 10.000.

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