Canone Rai, si paga anche a rate
E il Vava la canta a tutti...

Si avvicina la scadenza del canone Rai 2015, e nella mente degli italiani si iniziano ad affacciare i consueti dubbi relativi al pagamento. E in rete impazza il video del Vava...

La sintesi (semplicemente strepitosa...) la tira il Vava, sulle note di un grande hit come «Hold the line» dei Toto. Il titolo la dice lunga: «Come mai paghiamo il canone Rai?». Un brano che impazza in rete e che ben sintetizza l’umore (generalmente pessimo) degli italiani alle prese con uno dei balzelli più odiati in assoluto: «Divento una iena se penso che, esiste una scelta più piena e sul computer e mi guardo internet...» canta il Vava. Tutto da ascoltare , per sorridere. Prima di mettere mano al portafoglio e pagare...

Quest’anno l’imposta sul possesso di un apparecchio televisivo ammonta a 113,50 euro, da pagare entro il 31 gennaio. L’ipotesi che si era prospettata relativamente alla riforma del canone Rai, vedeva tra le novità una particolare modalità di pagamento studiata ad hoc per prevenire ogni evasione. Il canone Rai infatti, si sa, è probabilmente la tassa più evasa in Italia e in un momento di austerity come questo si rende necessario recuperare tale gettito. La trovata per riformare il canone è stata quella di cambiare le modalità di pagamento dello stesso, disponendone il versamento non più ad opera del contribuente stesso, ma addebitandone l’importo dovuto direttamente all’utenza della bolletta elettrica.

In questo modo, ogni intestatario si sarebbe visto arrivare a casa la nuova bolletta, con l’onere a proprio carico di richiedere eventualmente disdetta per i casi previsti. Tuttavia, nonostante il gran parlare, nulla è cambiato rispetto allo scorso anno. Come conferma anche la Rai stessa sul proprio sito internet non ci sono novità relativamente al pagamento del canone Rai che «per il 2014 continua doverosamente tutta l’attività di riscossione in base alla normativa vigente ivi inclusa l’ordinaria attività dei nostri collaboratori incaricati del censimento dell’utenza non abbonata».

Dunque, almeno per il 2015 il canone Rai non arriverà in bolletta elettrica e per quest’anno salta anche l’altra discussa ipotesi rumoreggiata, quella ossia di far pagare il canone Rai a computer, tablet o cellulari connessi ad internet. Come si legge sul sito stesso della Rai, «sono tenuti al pagamento solo i ricevitori di segnale digitale terrestre o satellitare, e non pagheranno quindi l’abbonamento computer, tablet e quant’altro».

Ma lo sapevate però che il canone si può pagare a rate? La procedura è molto semplice e prevede il pagamento del canone Rai 2015 in rate semestrali o trimestrali. Per chi sceglie la suddivisione semestrale, sarà sufficiente versare entro la scadenza del 31 gennaio, l’importo di 57,92 euro, mentre per chi intende accedere alle rate trimestrali il pagamento che dovrà essere effettuato entro la stessa data dovrà essere dell’ammontare di 30,16 euro.

Sarà a questo punto fondamentale ricordarsi di rispettare le scadenze che per chi sceglie il metodo di pagamento trimestrale saranno: entro il 30/4, entro il 31/7, entro il 31/10 mentre per chi usufruirà della rateizzazione semestrale la seconda scadenza da rispettare sarà quella del 31/7.

Inoltre c’è la possibilità di accedere alle esenzioni previste e per i pensionati di farsi addebitare le rate del canone Rai direttamente sulla pensione, per un massimo di 11 rate senza interessi. Per accedere a questa modalità di rateizzazione, è tuttavia necessario possedere un reddito inferiore ai 18.000 euro e la richiesta deve essere fatta entro il 15 novembre per avere validità a partire dall’anno successivo.

E sulle esenzioni, sappiatelo: vale per gli anziani con età pari o superiore a 75 anni (è necessario possedere un reddito che unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilità, euro 6.713,98 annui). Non sono tenuti, poi, a fare il versamento i nuclei familiari il cui reddito non superi la somma di 6713,98 euro ed i militari, gli agenti diplomatici e consolari ed i rivenditori televisivi.

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