Capotreno ferito: arrestati 2 stranieri
L’ad di Trenord: 5 milioni per la sicurezza

Il presunto esecutore materiale del tentato omicidio a un capotreno a Villapizzone (periferia di Milano, zona Bovisa), da quanto si è saputo, è nato nel ’95 ed è originario di El Salvador. L’altro ventenne, dell’Ecuador risponde di concorso in tentato omicidio.

I due, arrestati dopo gli interrogatori davanti agli investigatori e ai pm, erano già stati bloccati giovedì sera 11 giugno sera circa 50 minuti dopo l’aggressione in una via vicina alla stazione di Villapizzone del passante ferroviario ed erano stati portati in Questura per essere identificati.

Gli investigatori sono riusciti ad attribuire la responsabilità del colpo di machete che ha quasi amputato un braccio al capotreno a uno dei due giovani grazie a una serie di elementi d’indagine, tra cui anche alcune dichiarazioni a verbale. I due apparterrebbero, da quanto si è saputo, alla gang «Ms13», una banda giovanile di latinos composta in prevalenza da salvadoregni e una delle più temute tra quelle d’importazione sudamericana protagoniste negli ultimi anni a Milano di omicidi, rapine, scippi e pestaggi.

Due capitreno di Trenord hanno subìto giovedì sera 11 giugno un’aggressione di indicibile violenza, mentre stavano svolgendo con serietà il loro lavoro. «A nome di tutta Trenord, condanno con fermezza questo gravissimo atto ed esprimo ai nostri colleghi e alle loro famiglie la nostra vicinanza e la nostra solidarietà».

Lo ha sottolineato l’amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farisè, che ha contnuato così: «La sicurezza di migliaia di Clienti e del nostro personale deve poter contare su requisiti minimi per l’espletamento del servizio, specialmente in alcuni orari. Il servizio ferroviario non può difendersi da solo: occorrono unità di forze e presidio costante delle stazioni più a rischio, per arginare un fenomeno grave e per dare una risposta efficace alla pressante domanda di sicurezza. Questo chiede a gran voce il personale di Trenord. Ho il dovere di rappresentare questo appello corale alle istituzioni e alle forze dell’ordine il cui supporto, in aggiunta agli sforzi straordinari messi in campo dall’azienda negli ultimi mesi, è indispensabile».

Dall’inizio del 2015 Trenord impiega ogni giorno, sui treni e nelle stazioni, 63 operatori di security, il doppio rispetto al 2014. Dallo scorso mese di aprile l’azienda ha attivato uno speciale progetto di monitoraggio che ha permesso, grazie alla partecipazione attiva di tutto il personale di bordo, di individuare i treni e i luoghi dove frequentemente si registrano minacce, violenze verbali, presenza di indigenti, atti vandalici, viaggiatori intemperanti, aggressioni al personale ed evasione dei titoli viaggio.

A seguito di ciò è stato approntato un «Progetto Security» che viene rimodulato di settimana in settimana e che per il 2015 richiederà un investimento complessivo pari a circa 5 milioni di euro, in aggiunta agli oltre 8 milioni di euro che l’azienda spende per il ripristino delle carrozze vandalizzate. Nei primi cinque mesi del 2015 sono state 44 le aggressioni al personale di Trenord: in 18 casi si è trattato di aggressioni fisiche, in altri 26 di violente minacce verbali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA