Capraia: trovato il gommone Nessuna traccia dei naufraghi

Il gommone è stato trovato. Da nove giorni in balia del mare, lo Zodiac grigio partito sabato 9 ottobre da Capraia per la Corsica è stato recuperato al largo del porto di Livorno. Proprio quando si erano perse le speranze, quando le ricerche erano state sospese, il gommone è come ricomparso dal nulla, ma senza i tre ragazzi. Laura, Tommaso e Giovanni sono come inghiottiti dalle onde, come se il mare li custodisse insieme ai suoi tanti segreti, insieme alle risposte alle numerose domande che da ieri affollano i pensieri dei familiari, delle forze dell’ordine impegnate nelle ricerche, ma anche di tutti coloro che in questi interminabili nove giorni hanno sperato per il ritrovamento di questi ragazzi, aggrappandosi a qualsiasi speranza e ipotesi emersa, a qualsiasi congettura che però non ha avuto ancora una spiegazione. Spariti nel nulla, Laura e amici, e non si capisce come e perchè: nessun incendio è scoppiato a bordo, nessuna nave ha accidentalmente urtato il gommone. L’imbarcazione è intatta, ad eccezione della plancia di comando divelta.

L’ipotesi più plausibile è quella fatta dalla Capitaneria di Porto di Livorno, secondo cui, i tre ragazzi si sarebbero imbattuti in un’onda anomala che li avrebbe scaraventati in mare. In particolare chi si trovava alla plancia di comando si sarebbe aggrappato al timone, ma la plancia si sarebbe strappata, facendolo finire in mare. C’è chi ipotizza che tutti e tre fossero aggrappati alla plancia e quindi caduti in mare a causa di un’onda molto violenta. Ma da questa congettura, partono altre nuove domande. Ci si chiede come un’onda abbia potuto travolgere i tre ragazzi e lasciare sull’imbarcazione le taniche di benzina, gli zaini e addirittura alcuni cuscini. Si dice, però, che se il gommone si è impennato, è anche possibile che il materiale appoggiato sia stato protetto dal bordo di poppa del natante. E poi, un’altra domanda: come è possibile che la plancia sia stata divelta da un’onda anomala e però non si sia ribaltato il gommone, anche se, come dicono in molti, durante una tempesta può succedere di tutto. E tornando alla plancia, come mai proprio l’unica parte dell’imbarcazione che avrebbe potuto identificare la posizione del natante via satellite, è scomparsa? Da Capraia, però, avvisano che il gommone era malandato e che il radar gps era fuori uso. E allora la tragedia di Laura e dei suoi compagni di viaggio si trasforma in un giallo. Si ipotizza un’aggressione, un litigio tra i tre, si ipotizza una fuga e il tentativo dei ragazzi di far perdere le loro tracce, si pensa anche che, dopo che i tre sono caduti in mare, qualcuno abbia trovato il gommone e abbia divelto la plancia per impossessarsi di un volante, utile su un’altra imbarcazione. Discorsi che confondono le indagini, che romanzano un fatto di cronaca tra i più complessi negli ultimi tempi, che pongono domande, senza offrire risposte certe. E intanto le famiglie non mollano e non smettono di sperare, di credere che i tre ragazzi siano vivi e stiano bene. La famiglia di Laura spera e ha bisogno di aggrapparsi anche a queste domande aperte, troppo complicate, troppo dolorose, ma che devono essere fatte per svelare quello che è diventato un giallo ancora, purtroppo, aperto

(18/10/2004)

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