Casa amica, da associazione a immobiliare sociale

Si muove in questa direzione la terza annualità del progetto «Dare un tetto al bisogno», che ha recentemente ricevuto il finanziamento di 215 mila euro da parte della Fondazione Cariplo

Consolidare e accrescere l’attività di Casa amica nel senso di immobiliare sociale per affrontare in modo sistematico il problema della casa e dare risposte sempre più efficaci al disagio abitativo.

Si muove in questa direzione la terza annualità del progetto «Dare un tetto al bisogno», che ha recentemente ricevuto il finanziamento di 215 mila euro da parte della Fondazione Cariplo.

Il progetto prevede per quest’anno un programma di interventi articolato e differenziato, che va dalla realizzazione di alloggi per l’accoglienza di rifugiati politici, all’evoluzione di Casa amica da associazione ad immobiliare sociale.

Una scelta importante, sulla quale venerdì sera ha discusso il Consiglio direttivo dell’associazione. Tre le direzioni d’impegno tracciate, per il raggiungimento delle quali l’associazione intende attrezzare un apposito ufficio con figure professionali ad hoc. La prima è l’attività di promozione di associazioni temporanee di scopo, finalizzate alla realizzazione di protocolli d’intesa fra soggetti diversi (dalle associazioni imprenditoriali agli enti locali, sindacati, associazioni d’immigrati, cooperative edilizie...) per la realizzazione di nuovi alloggi.

La seconda direzione, «immobiliare sociale», è articolata in interventi di intermediazione per l’acquisto e la locazione di immobili da parte di immigrati.

In programma c’è anche la realizzazione di una cooperativa di gestione immobiliare: una sorta di braccio operativo che si occupi di tutti gli aspetti relativi all’alloggio.

(05/04/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 5 aprile 2003

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