Case più costose, ma la domanda c’è

Nella Bergamasca il mercato immobiliare continua a crescere. La conferma che il mattone va forte arriva nella sede dell’Ascom Bergamo, con la presentazione del «Listino dei prezzi degli immobili 2004». Aumentano i prezzi, ma la domanda tiene. Il numero delle famiglie in cerca di una casa rimane elevato. I dati relativi ai 12 mesi del 2003 parlano chiaro: i prezzi degli appartamenti risultano in continua crescita, registrano cioè un incremento di circa 5,1 per cento in città (e del 4,7 per cento in provincia) rispetto all’anno precedente, segnando dei picchi d’aumento nelle zone cittadine centralissime di pregio e nella periferia (rispettivamente più 6,8 per cento e più 5,4 per cento) e nei Comuni dell’hinterland (più 5,8 per cento).

A contribuire alla causa della lievitazione del mattone ci pensa poi il progressivo avanzare di un mercato di nicchia, come è quello dell’acquisto di box, monolocali e bilocali a scopo d’investimento. Ma se il mercato della casa nella provincia orobica non avverte cedimenti di sorta, lo stesso non si può certo dire per quello degli immobili a destinazione produttiva. Tornando alle compravendite di appartamenti, quali sono le aree cittadine o i Comuni della provincia considerati più costosi? Nella classifica delle zone cittadine di residenza dei paperoni bergamaschi, a tenere compagnia a Città Alta (dove per un appartamento considerato recente si può arrivare mediamente a spendere fino ai 3.590 euro al metro quadrato) ci sono viale Vittorio Emanuele, Sant’Alessandro alta, i borghi (Santa Caterina, Pignolo e San Leonardo) e le aree con forte vocazione residenziale (ospedale, piscine, Accademia Carrara, Finardi), dove esclusività, qualità estetica e servizi spingono le quotazioni.

Il centro considerato più prezioso della provincia risulta invece essere quello di Sarnico, seguito da Clusone, Selvino e Ranica. Sul fronte della compravendita dei box, è stato registrato un incremento del 4,3 per cento in città, contro il 3,8 per cento rilevato in provincia. Per quanto riguarda invece il capitolo delle locazioni, il Listino evidenzia un aumento medio in città del 3,3 per cento, e precisamente del 3,75 per cento per mono e bilocali arredati e del 2,5 per cento per i quadrilocali.

Discorso a parte spetta per gli immobili a destinazione produttiva. Per quanto riguarda infatti questo tipo di compravendite, nel 2003, in provincia, sono stati rilevati i seguenti aumenti: del 2 per cento per capannoni laboratori; del 2,9 per cento per negozi (contro il 3,3 per cento della città) e del 3,8 per cento per uffici (a fronte di un 4,1 per cento rilevato in città). I relativi affitti, invece, oscillano da un aumento del 2,8 per cento di capannoni-laboratori in provincia, al 4,2 per cento degli uffici in città.

(20/04/2004)

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