Caso della discarica di amianto
Formigoni, chiesto proscioglimento

Proscioglimento per l’ex presidente della Regione Lombardia e senatore del Ncd Roberto Formigoni, oppure il trasferimento del procedimento al Tribunale di Bergamo, la città dove sarebbero avvenuti i versamenti delle presunte tangenti.

Proscioglimento per l’ex presidente della Regione Lombardia e senatore del Ncd Roberto Formigoni, oppure il trasferimento del procedimento al Tribunale di Bergamo, la città dove sarebbero avvenuti i versamenti delle presunte tangenti.

Sono le richieste avanzate oggi nel corso dell’udienza preliminare a Milano dalla difesa di Formigoni, accusato di corruzione in relazione al progetto per la realizzazione di una discarica di amianto a Cappella Cantone (Cremona).

Tra gli imputati, in tutto 13, anche l’ex vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Franco Nicoli Cristiani e l’ex assessore all’Ambiente Marcello Raimondi. Anche i difensori di altri imputati presenteranno nella prossima udienza, il 17 giugno, le eccezioni di competenza territoriale già avanzate oggi dal legale di Formigoni.

Secondo l’accusa l’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli, interessato alla realizzazione della discarica e quindi alle delibere di Giunta per ottenere il via libera, avrebbe versato tangenti per oltre un milione di euro alla Compagnia delle Opere, su input di Formigoni. Locatelli avrebbe anche pagato una mazzetta da 100mila euro a Nicoli Cristiani, per ottenere l’Autorizzazione integrata ambientale necessaria per l’ok alla discarica.

Il prossimo 17 giugno parleranno gli altri difensori, mentre il gup di Milano Vincenzo Tutinelli affronterà le eccezioni di competenza territoriale nell’udienza del 19 giugno, quando è prevista anche la decisione sul proscioglimento o sul rinvio a giudizio degli imputati. Nella scorsa udienza il pm milanese Paolo Filippini aveva ribadito la richiesta di processo per tutti gli imputati.

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