Caso Moro, chiusa l’inchiesta
Stralcio per l’avvocato del Comune

Il pm Giancarlo Mancusi ha chiuso l’inchiesta riguardante l’ex assessore comunale ed ex presidente del Consorzio di Bonifica Marcello Moro. Quattro gli indagati i cui nomi sono finiti (a vario titolo) nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Il pm Giancarlo Mancusi ha chiuso l’inchiesta riguardante l’ex assessore comunale ed ex presidente del Consorzio di Bonifica Marcello Moro. Quattro gli indagati i cui nomi sono finiti (a vario titolo) nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Oltre a Moro c’è il suo grande accusatore, l’imprenditore Pierluca Locatelli di Grumello del Monte: entrambi sono accusati di corruzione. Ma ci sono anche, per vicende diverse, l’imprenditore Massimo Vitali e l’ex segretaria di Moro.

Non c’è invece il nome di Vito Gritti, l’avvocato del Comune di Bergamo che era finito nel registro degli indagati: è probabile dunque che la sua posizione sia avviata verso uno stralcio e una successiva richiesta di archiviazione.

La contestazione principale a Moro riguarda una presunta tangente da 50 mila euro: Pierluca Locatelli ha sostenuto di averla versata all’ex assessore in cambio di un suo interessamento per la risoluzione di un contenzioso fra Palazzo Frizzoni e l’impresa fiorentina Baldassini-Tognozzi, riguardante i lavori al complesso monumentale di Sant’Agostino. La ditta toscana doveva dei soldi al gruppo di Grumello, che aveva lavorato in subappalto. Per questo Locatelli aveva interesse al fatto che il Comune pagasse: in questo modo avrebbe avuto speranze di incassare anche lui il suo credito. Locatelli ha sostenuto che Moro gli aveva chiesto 100 mila euro: 50 per sé, altrettanti per «un avvocato del Comune», ma ha spiegato di aver pagato soltanto la prima tranche.

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