Cronaca
Lunedì 11 Febbraio 2008
Cinque per mille: un miraggio da 15 milioni
Bergamo aspetta ancora i fondi devoluti nel 2006 dai contribuenti: 500 i beneficiari, tra enti, onlus e associazioni. L’Agenzia delle entrate aveva annunciato l’erogazione a dicembre. Ora la gestione potrebbe passare a Poste italiane
Vi ricordate i fondi del 5 per mille alle associazioni onlus e agli enti di ricerca scientifica? Si badi bene, non i fondi indicati dai contribuenti l’anno scorso. No, qui stiamo ancora parlando dei fondi del primo anno di 5 per mille, quelli affidati da molti italiani al ministero del Tesoro con la dichiarazione dei redditi 2006 (su base imponibile 2005), che in seguito avrebbero dovuto arrivare sui conti bancari delle associazioni. Dove non sono mai arrivati.
L’inefficienza
Una dimostrazione di inefficienza assoluta da parte dello Stato che non ha saputo redistribuire soldi che aveva comunque incassato tramite la dichiarazione dei redditi. Tanto che a quasi due anni di distanza dalla prima dichiarazione che contemplava la possibilità di indicare la destinazione del proprio 5 per mille, dalle parti del Tesoro stanno ancora studiando una soluzione sul metodo di erogazione dei rispettivi fondi alle associazioni.
Da pochi giorni si sono fatte molto insistenti ipotesi e indiscrezioni su Poste Italiane, che tramite il suo servizio bancario dovrebbe fare il punto su tutte le onlus abilitate a ricevere il contributo millesimale e quindi versare quanto dovuto. Naturalmente in base a una convenzione con il ministero dell’Economia, sezione Tesoro.
Erogazioni in alto mare
L’indiscrezione confermerebbe quanto il ministero sia in alto mare, nonostante tutti gli importi spettanti a enti e associazioni fossero già stati definiti e resi pubblici a metà ottobre. Mancano «solo» i versamenti, la cosa più importante. E non si tratta proprio di sciocchezze: il Comune di Bergamo dovrebbe per esempio ricevere 156 mila euro, un’associazione come il Cesvi fino a 314 mila e 606 euro, l’istituto Mario Negri ben 731 mila. Soldi che erano stati promessi prima per settembre 2007 e poi per dicembre. Ma che non ci sono.
Una vecchia storia
Non resta che sperare. Ma è difficile farlo, dato che la storia dei primi versamenti del 5 per mille dura circa da due anni e mezzo. A fine 2005 il governo Berlusconi vara la manovra finanziaria per l’anno successivo, prevedendo la possibilità inedita di destinare il 5 per mille dell’Irpef alle realtà di quattro macro aree: associazioni onlus di volontariato e assistenza sociale, Università ed enti di ricerca scientifica, istituti di ricerca sanitaria e Comuni per i servizi sociali. A gennaio 2006 il governo stanzia poi la cifra di 250 milioni come copertura di bilancio per il 5 per mille, prevedendo che l’importo complessivo indicato dai contribuenti non superi quel tetto.
La scelta degli italiani
In realtà gli italiani, che colgono l’occasione oltre le aspettative, assegnano ad associazioni, Comuni e istituti di ricerca fino a 350 milioni di euro. Lo fanno con le dichiarazioni dei redditi compilate tra maggio e giugno 2006, che iniziano a mandare in tilt la burocrazia governativa. Circa 15 milioni di euro sono destinati a circa 500 tra enti e associazioni bergamasche accreditate a ricevere i fondi. Ma non sono solo le previsioni di bilancio al ribasso a mandare in panne la macchina statale: sembra infatti che gli uffici del Tesoro e dell’Agenzia delle entrate (uffici centrali di Roma) non siano in grado di gestire la mole di lavoro per l’erogazione dei fondi.
Restano le promesse
Quindi resta solo spazio per le promesse: le associazioni iniziano a spazientirsi circa un anno fa, febbraio-marzo 2007, perché i soldi non arrivano. Di fronte alla protesta il ministro del Welfare, Paolo Ferrero, annuncia l’arrivo dei soldi per settembre 2007. Poi è l’Agenzia delle entrate a esprimersi, dopo aver pubblicato l’elenco di tutte le cifre destinate a ogni singola associazione: i versamenti arriveranno a dicembre 2007. Ma nulla. Infine, la notizia del servizio bancario delle poste che dovrebbe fare il punto su tutte le onlus abilitate a ricevere il contributo millesimale. Poste Italiane saprà fare meglio? Di certo non si può far peggio.
(11/02/2008)
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