Cocaina dalla Spagna, coinvolti 9 bergamaschi

Trentadue ordinanze di custodia cautelare, oltre 40 perquisizioni e 54 persone complessivamente indagate con una parte dell’organizzazione fortemente radicata in Bergamasca: nelle prime ore di oggi i finanzieri del Gico hanno effettuato un’operazione coordinata dalla procura e dalla Direzione distrettuale antimafia di Brescia contro una banda che spacciava stupefacenti attiva in sette province tra cui appunto Bergamo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli arrestati facevano arrivare cocaina in Italia dal Sud America attraverso la Spagna e l’Olanda, mascherando l’impresa come una importazione di piante di ulivo. Le indagini condotte dalla Guardia di finanza hanno consentito di scoprire che l’organizzazione, prevalentemente radicata nel nord Italia e in particolare nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Torino aveva ramificazioni anche a Palermo, Reggio Calabria e Nuoro. Si è così scoperto che dopo il definitivo trasferimento di un ricercato in Spagna (per sottrarsi a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suo confronti nell’ambito di un altro procedimento penale) e dopo l’arresto di altri appartenenti al suo entourage, che vi erano altre persone coinvolte.

L’attenzione delle fiamme gialle del Gico si è spostata quindi su un altro gruppo di persone, sempre gravitanti nel territorio bresciano, facenti capo a Carlo Gritti, 58 anni, nato ad Alzano Lombardo e residente a Bergamo e a un 38enne, nato a Bagnolo Mella e residente a Brescia. Il primo, ergastolano condannato per gravi reati (tra cui un omicidio) nonostante fosse in regime di semilibertà continuava a gestire i traffici illeciti; il secondo, un imprenditore già noto alle forze dell’ordine per essere stato arrestato nell’operazione Calipso condotta dalla Brigata di Gardone Val Trompia, reimpiegava in acquisti di partite di cocaina i proventi delle fatture false emesse a favore di diversi imprenditori bresciani da una sua parallela struttura commerciale. Dopo il sequestro di sette chili di cocaina e l’arresto di un suo corriere, Gritti si è reso latitante in Francia, ma è stato arrestato pochi mesi dopo in provincia di Brescia mentre si incontrava con un suo complice.

Dopo aver smantellato l’organizzazione e in seguito ad indagine tecniche nei confronti di una donna bergamasca, di origine colombiana, 40 anni, residente ad Albino, latitante (che aveva assunto in alcune precedenti forniture il ruolo di intermediaria tra l’organizzazione bergamasca e il fornitore spagnolo), nel mirino dei finanzieri bresciani finiva Santino Oldani di 55 anni, nato a Spezzano e residente a Bergamo, in carcere a Torino, del quale, in epoca successiva all’arresto di Massimo Bisioli, 40 anni, nato a Lodrino e residente ad Albino e di Carlo Gritti, scoprivano alcune importazioni di droga, culminate nell’arresto quando era appena entrato in Italia dal valico del Frejus, dove è stato trovato in possesso di poco meno di sei chilogrammi di cocaina. Nel frattempo l’indagata bergamasca di origine colombiana continuava nell’attività di traffico internazionale di droga così come risulta da un sequestro in territorio francese, in prossimità di un valico, di una partita di sei chilogrammi e mezzo di cocaina, operato dalla polizia francese il 9 giugno 2002.

(12/06/03)

© RIPRODUZIONE RISERVATA