Col freddo ripartono camini e stufe
Alcuni consigli per evitare incendi

Il freddo si fa più pungente e molti bergamaschi - un po’ per godere del fascino della fiamme, un po’ per risparmiare - stanno accendendo stufe e caminetti.

Occorre però un po’ di attenzione per non correre il rischio di causare un incendio. Negli anni passati, in media, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire una volta al giorno per spegnere le fiamme causate da canne fumarie intasate. In alcuni casi qualcuno ci ha rimesso il tetto della casa.

La manutenzione, dicono gli esperti, oltre a migliorare la resa del nostro impianto ne allungano la durata e soprattutto evitano rischi causati dall’autocombustione della fuliggine accumulatasi sulle pareti delle canne fumarie.

Gli impianti sono diversi, e molto dipende dalla frequenza con la quale se ne fa uso, oltre che dal materiale utilizzato. Chi ha dubbi è meglio che si rivolga a un esperto: ma alcuni piccoli interventi si possono eseguire anche da soli. Il primo sintomo che è ora di intervenire è la presenza di odore di fumo o la caduta di fuliggine.

La canna fumaria si può pulire in due modi: dall’alto, quando è possibile salire sul tetto, facendo grande attenzione; oppure dal basso, attraverso la bocca del camino o dalla parte terminale del tubo della stufa. In alcuni casi sono presenti pozzetti di ispezione lungo il percorso della canna che facilitano l’intervento.

L’attrezzatura necessaria è semplice: lo scovolo, cioè una spazzola con raggi metallici o in plastica, che dovrebbe avere un diametro pari a quello della canna fumaria; un’asta flessibile a innesti, che si monta e si allunga man mano che si sale nella canna fumaria (o si scende).

Poi ci sono prodotti scrostanti: di solito tronchetti che accesi provocano la scollatura e il distacco della fuliggine dalla parete della canna. Vanno usati con attenzione, seguendo le istruzioni, normalmente in caso di incrostazioni.

L’operazione si completa semplicemente facendo scorrere la spazzola all’interno della canna fumaria asportando la fuliggine che cadrà in basso e dovrà poi essere eliminata. Un’operazione particolarmente delicata, soprattutto se si opera all’interno di casa: la fuliggine vola dappertutto e bisogna essere pronti a raccoglierla (isolando il più possibile la zona di lavoro).

Fatto questo, il grosso del lavoro è concluso e la maggior parte dei rischi è scongiurata. Se non ve la sentite, oppure avete dubbi, piuttosto che sbagliare è meglio sentire un esperto.

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