Con la famiglia sul Treviglio-Bergamo:«Alta velocità: io chiedo le piccole opere»

«Domenica 21 settembre 2009 ho deciso di compiere in treno il breve viaggio da Treviglio a Bergamo con la mia famiglia: sapendo che la domenica alla stazione di Treviglio Ovest non funziona la biglietteria, ho voluto valutare l’ipotesi di effettuare l’acquisto dei biglietti via internet. Non l’avessi mai fatto: una vera impresa. I biglietti sono infatti nominali e vanno acquistati uno a uno: non esiste l’opzione andata e ritorno, in pratica avrei dovuto spendere un pomeriggio solo per compilare formulari e stampali per 2 adulti e 2 bambini.Scelgo di recarmi alle 14.15 alla stazione di Treviglio Centrale, ma scopro con sorpresa che la biglietteria il pomeriggio di domenica non funziona: c’è solo la possibilità di acquistare biglietti chilometrici al bar, dov’è chilometrica anche la fila dato che è l’unico servizio che vende ticket ferroviari in città nei pomeriggi festivi. In più, con questi documenti di viaggio non è possibile acquistare un biglietto per le mie figlie che hanno meno di 12 anni: devo quindi pagare più del dovuto. Con un po’ di fatica alle 14.45 sono in possesso di ciò che mi serve per viaggiare. Mi sposto alla stazione Ovest: il treno delle 15.07 è in orario, ma c’è uno schieramento di poliziotti che mette paura.I vagoni di testa sono occupati da tifosi arrabbiati e scortati: i passeggeri "normali" sono stipati in coda al treno. Ma che treno: sedili macchiati e sporchi, porte inutilizzabili, pavimento in linoleum rovinato, vetri incrostati e opachi, sporcizia.Insomma si parla di grandi opere e grande velocità, e tutti i giorni si invitano i cittadini adabbandonare l’automobile: ma quale incoraggiamento abbiamo se i servizi sono di questo tipo? Non diamo la colpa a "Roma ladrona", qui forse un po’ di responsabilità è anche del trasporto locale. Io chiedo piccole opere: poter comprare un biglietto senza dover far fatica, obliterare il documento di viaggio senza l’affanno di trovare un macchinetta che funzioni, parcheggiare in prossimità della stazione. Che senso ha partire un’ora prima per un percorso di 20 minuti? Perché pagare 15 euro viaggiando col timore di una rissa senza potersi sedere per non dover sostenere anche la spese della lavanderia? Ricordo che Formigoni è venuto a Treviglio Ovest ad inaugurare il raddoppio della linea: peccato che a lui e ai suoi colleghi politici non sia probabilmente mai più capitato di prendere il treno... Volevo però avvisarlo di non aspettare alla fermata di Arcene e Verdello, perché lì il treno, contrariamente da quanto annunciato nei programmi elettorali, non si è mai fermato».Fabio Pruneri

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