Contributo regolare o illegittimo?
Consorzio Bonifica, è battaglia

Continuano a rincorrersi le sentenze riguardo al balzello del Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca. E proprio sulle diverse interpretazioni della legge si gioca il braccio di ferro tra due fronti opposti: le associazioni di tutela dei consumatori, e lo stesso ente.

Continuano a rincorrersi le sentenze (pro e contro) riguardo al balzello del Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca. E proprio sulle diverse interpretazioni della legge si gioca il braccio di ferro tra due fronti opposti: da un lato le associazioni di tutela dei consumatori (in particolare «l’Unione bergamasca consumatori»), dall’altro lo stesso ente, con tanto di ricorsi e controricorsi fino all’ultimo grado di giudizio, ossia la Cassazione.

Le ultime vicende risalgono all’agosto scorso, quando la Commissione tributaria di Bergamo accolse il ricorso di un contribuente, annullando in parte la cartella e sancendo il divieto di duplicazione d’imposta. Un’altra recente sentenza, questa volta della Commissione tributaria regionale di Brescia, ha respinto un appello del Consorzio, ribadendo che quando il vantaggio è soltanto «indiretto», il miglioramento che ne deriva è al più un miglioramento ambientale della zona e quindi «né diretto né specifico».

Infine, la sentenza n.13272 della Cassazione ha annullato una precedente sentenza della Commissione tributaria di Milano, che aveva accolto la tesi del Consorzio. La Suprema Corte ha prescritto che la Commissione tributaria deve sempre verificare se vi è un rapporto diretto di causa/effetto fra l’opera eseguita dal Consorzio e il beneficio che potrebbe derivare all’immobile di un privato, di modo che non basta ad affermare il diritto del Consorzio neppure l’esistenza di un Piano di classifica approvato dalla Regione, in quanto non vi è un «obbligo di contribuzione derivante dalla mera approvazione del Piano di classifica». E fin qui le sentenze favorevoli ai consumatori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA