Isolati dieci Comuni, a casa in 50 mila
Chiuse tre stazioni. Treno fermo a Milano

Da sabato 22 stop alle fermate di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo, nel Lodigiano. Medici di base, eccome come muoversi. Tutta la giornata di venerdì 21 febbraio minuto per minuto.

Venerdì 21 febbraio, seguiamo in tempo reale gli aggiornamenti sul coronavirus dopo i casi di contagio in Lombardia.

22,41. Due treni fermi – Due treni sono fermi nelle stazioni di Lecce e Milano perché a bordo ci sarebbero due casi sospetti di coronavirus. Si tratta di un «Italo» da Milano per Torino e di un Freccia in partenza dalla stazione del capoluogo salentino. In entrambi i casi si sta attendendo che il personale del 118 prelevi le due persone con sintomi influenzali.

21,19. Trenord, fermate annullate – Trenord ha disposto la chiusura delle stazioni di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo in ottemperanza all’ordinanza delle Regione Lombardia sul Coronavirus. A seguito del provvedimento i treni della Milano-Piacenza non effettueranno le tre fermate e risultano sospesi i servizi ferroviari tra Pavia e Codogno e tra Cremona e Codogno. Il provvedimento è attivo da sabato 22 febbraio fino a nuova disposizione e sul sito di Trenord si trovano tutti gli aggiornamenti.

20,40. Le strutture di Milano e Piacenza per la quarantena – È il centro ospedaliero militare di Baggio a Milano la struttura per la quarantena dei pazienti affetti da coronavirus. L’altra struttura, a Piacenza, sarebbero gli alloggi dell’Aeronautica militare di San Polo collegati all’aeroporto San Damiano.

20,33. Fontana – «Credo che sia giusto rivolgerci alla popolazione per sottolineare che non devono farsi prendere dal panico e debbano collaborare con noi per rispettare questa ordinanza perché se ciò si avverrà, credo che riusciremo ad evitare che questa infezione possa diffondersi»: questo è l’appello del governatore della Lombardia, Attilio Fontana. «Credo che si sia fatto tutto. Non terrorizziamo i cittadini ma diamo una mano», ha detto ai microfoni del Tg di «La7» ricordando che chi ha bisogno si può rivolgere al 112.

20,21. «Unilever» – Le attività del centro di ricerca della multinazionale «Unilever» a Casalpusterlengo (Lodi), dove lavora il manager ricoverato a Codogno contagiato dal coronavirus, sono ferme per effettuare i test necessari e in attesa delle indicazioni delle autorità sanitarie.

20,11. Conte – «Appena arrivo a Roma ho in programma con il ministro Speranza e il commissario Borrelli una riunione di coordinamento e per un aggiornamento sui casi nuovi e per tenere sotto osservazione il fenomeno» del coronavirus in Italia». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine del Consiglio Ue a Bruxelles.

19,45. Medici di base, ecco come muoversi – I medici di base hanno ricevuto indicazioni precise dalla Regione Lombardia su come gestire i loro pazienti. Lo ha confermato l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, durante la conferenza stampa alla regione Lombardia. «In particolare abbiamo detto ai cittadini che pensano di aver avuto contatti con persone sono state in Cina o che si sono ammalate, di chiamare il 112. Ai medici di Medicina generale invece abbiamo detto che se un loro paziente li chiama, lamentando ad esempio affaticamento e sintomi respiratori, di essere loro ad andare a casa del malato, sempre che i sintomi non evidenzino già la necessità di chiamare il 112». I medici andranno con le «protezioni che devono avere dal sistema sanitario – continua Gallera –. Si sono attivati subito, a partire dal presidente dell’Ordine e i sindacati medici». Anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ha confermato che i medici di base «avranno tutto quello che serve e i servizi di prevenzione della Lombardia stanno lavorando alacremente, insieme a pediatri di base e farmacisti, per mappare e dare risposte alle persone che hanno dubbi sui comportamenti da adottare».

19,44. Piacenza, scuole chiuse – Scuole chiuse a Piacenza e provincia sabato 22 febbraio, in via precauzionale, dopo i numerosi contagi avvenuti nel vicinissimo Basso Lodigiano nelle ultime ore. Lo ha deciso il Comune, insieme all’annullamento di quasi tutte le manifestazioni culturali e non solo. Intanto il dipartimento della Protezione civile ha individuato nell’aeroporto militare di San Damiano, in provincia di Piacenza nel comune di San Giorgio, la struttura in cui ricoverare, in caso di necessità, le persone che verranno sottoposte a quarantena.

19,37. Incontro a Bergamo – Il sistema sanitario bergamasco tiene alta l’attenzione sul Coronavirus anche a seguito dei casi diagnosticati nelle ultime ore in Regione Lombardia. Questa sera, nella sede dell’Agenzia di tutela della salute di Bergamo, è in programma un incontro riservato ai medici – cui parteciperanno in 120 – dal titolo «Il punto su epidemia da coronavirus», promosso da Ats Bergamo in collaborazione con l’Ordine dei medici e con l’Asst Papa Giovanni XXIII. Interverranno la dottoressa Livia Trezzi (Uos Prevenzione e sorveglianza delle malattie infettive Ats Bergamo), il dottor Marco Rizzi (Uoc Malattie infettive Asst Papa Giovanni XXIII), il dottor Massimo Buzzetti (medico di Medicina generale), la dottoressa Carla Laffranchi (medico di Medicina generale) e il dottor Luigi Siccardo (pediatra di libera scelta).

19,32. Trenord – Trenord ha invitato il proprio personale a «indossare prontamente le mascherine» se in presenza di «un caso ragionevolmente sospetto». È quanto si legge in un avviso indirizzato, «coerentemente con le indicazioni emanate dal ministero della Salute», al personale di bordo e di assistenza e, per conoscenza, a tutti i dipendenti dell’Azienda ferroviaria. Le mascherine – spiega Trenord – fanno parte della dotazione di primo soccorso presente negli impianti di manutenzione e nelle biglietterie e sono disponibili per tutti gli altri dipendenti nel deposito del personale mobile di Milano Porta Garibaldi. L’azienda invita il personale a «evitare contatti ravvicinati» con le eventuali persone segnalate. Tra le altre indicazioni quella di «lavarsi spesso le mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani e coprire la bocca e il naso in caso di sternuti o colpi di tosse».

19,30. Arcelor Mittal – Arcelor Mittal corre ai ripari contro il coronavirus. «Per meglio tutelare la salute di tutti i nostri colleghi – si legge in una lettera del direttore delle Risorse umane – si ritiene necessario, con effetto immediato, che tutti i residenti» nei Comuni di Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo e Codogno, o che si siano recati e abbiano avuto frequentazioni con la popolazione di quelle aree «negli ultimi 14 giorni, prestino, da subito e fino a nuove disposizioni, l’attività professionale presso la propria abitazione, lascino il luogo di lavoro ed evitino contatti sociali». L’azienda ha anche sospeso le trasferte verso molte aree asiatiche.

19,19. L’assessore Gallera – Al momento sono 14 le persone positive al coronavirus in Lombardia: oltre alle prime 6 individuate tra il 19 e il 20 febbraio, se ne aggiungono altri otto risultati oggi positivi ai tamponi effettuati: si tratta di cinque persone, tra medici e infermieri, e tre pazienti dell’ospedale di Codogno, tutti hanno avuto contatti diretti con il manager ricoverato ora in Terapia intensiva. A fare il punto è l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera. I primi sei contagiati sono il trentottenne («paziente 1»), sua moglie e il ragazzo che fa parte dello stesso gruppo podistico. Le altre tre persone, tutte di età più avanzata, frequentavano lo stesso bar frequentato anche dal padre del podista. «In queste ore abbiamo continuato a lavorare. Abbiamo inviato una prima unità mobile all’azienda “Unilever”, che ha eseguito i tamponi a 120 dei 160 dipendenti dell’area Ricerca e sviluppo, ora in fase di processazione», ha spiegato Gallera. Sono inoltre stati fatti tamponi a circa 70 operatori sanitari e ai contatti più diretti dei primi casi, per un totale di 149. «Dai tamponi fatti in queste ore, abbiamo individuato altre otto positività, cinque operatori sanitari e tre pazienti di Codogno. Si poteva prevedere, era atteso anche se speravamo di no. Il nostro sistema sanitario è riuscito a individuare collegamenti e legami, e sta reagendo molto bene».

19,13. Fermi anche gli oratori – Niente Messa a Codogno questa sera, in attesa di capire come comportarsi per l’emergenza coronavirus. «Questa sera non ho celebrato la messa delle 18 per non andare contro all’ordinanza del Comune che vieta assembramenti pubblici», racconta all’agenzuia «Ansa» don Iginio, parroco della chiesa di San Biagio e della Beata Vergine Immacolata. Dalla Diocesi «non è ancora arrivata nessuna indicazione, anche loro stanno aspettando un’ordinanza regionale». Oggi in diversi sono andati a cercare conforto da don Iginio, ma «siamo tutti tranquilli e ora non viene più nessuno perché bisogna restare a casa». Sono state fermate le attività anche degli oratori a Codogno, Casalpusterlengo e Castiglione D’Adda.

19,08. Positività manager confermata – È stata confermata anche dai test effettuati nei laboratori della struttura di virologia del Policlinico San Matteo di Pavia la positività al coronavirus del manager di 38 anni ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Codogno (Lodi), il primo dei sei casi di pazienti contagiati in Lombardia. Ad annunciarlo è stato Carlo Nicora, direttore generale del San Matteo. «Siamo in stretto contatto con i colleghi del “Sacco” di Milano e con l’Istituto superiore di sanità – sottolinea Nicora –. Il “San Matteo” è uno dei tre centri di riferimento regionale. La nostra struttura di virologia è in grado di ricevere tutti i campioni biologici e di effettuare gli esami nel giro di quattro ore. Il reparto di Malattie infettive è uno dei 17 indicati per il ricovero di pazienti per i quali sia stata diagnosticata la positività al coronavirus o che presentino sintomi sospetti o possibili complicanze». Dopo la conferma dei primi casi di coronavirus nel Lodigiano, oggi si è svolta una riunione al «San Matteo»: «Abbiamo definito i percorsi assistenziali per i pazienti ed è stata rafforzata la presenza di medici e infermieri a malattie infettive», spiega Nicora. Il direttore generale spiega che «il Policlinico di Pavia ha messo a disposizione i suoi specialisti, per garantire le équipe che in ogni momento possono recarsi a casa delle persone per effettuare i controlli. Chi avverte sintomi che lo preoccupano non deve andare al pronto soccorso, ma può telefonare in ogni momento al 112: in caso di necessità, si recheranno a casa sua un medico specialista in malattie infettive e un infermiere».

18,50. Rezza, Iss – «Ci aspettiamo in Italia altri casi da nuovo coronavirus, non lo si può negare: nessuno può escludere che nuovi casi possano verificarsi anche in altre zone. La priorità è individuare subito i focolai». Lo afferma il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, dopo la rilevazione di casi da Sars-CoV-2 a trasmissione secondaria (ovvero a trasmissione locale perché in soggetti non provenienti direttamente dalla Cina) in Lombardia. È chiaro, spiega Rezza, che «se ci sono stati dei contatti, ovvero persone con cui i soggetti risultati infetti sono entrati in relazione, allora possono esserci nuovi casi». Tuttavia, sottolinea, «va detto che i focolai nascenti possono essere messi sotto controllo, e dunque è importante agire ora con tempestività e decisione attraverso misure di “distanziamento sociale” che prevedano appunto un isolamento delle persone». Pertanto, afferma Rezza, «è opportuna la chiusura delle scuole e dei locali pubblici, come deciso nelle aree interessate della Lombardia. Le persone infatti è bene che siano in questo momento “distanziate”, poiché questo è un virus che si trasmette molto efficacemente a distanza ravvicinata». Non è la prima volta, precisa Rezza, che «in Europa si determina una trasmissione locale del nuovo coronavirus: è già successo in Germania, con 14 casi, e in Francia. Ora è successo anche in Italia ed è necessario mettere strettamente in pratica l’ordinanza emanata oggi dal ministero della Salute».

18,42. Fontana – Le misure prese dopo i contagi da coronavirus in Lombardia non devono spaventare, «sono l’unico mezzo attraverso cui bloccare la possibile epidemia»: lo ha spiegato il governatore Attilio Fontana in conferenza stampa. «Il tavolo di coordinamento regionale è sempre aperto. Ad ogni novità siamo pronti a reagire».

18,40. I casi veneti, uno è molto grave – «Per noi le analisi sono positive, stiamo aspettando la conferma dallo Spallanzani, ho parlato più volte con Borrelli oggi pomeriggio». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, giungendo a Padova nella sede dell’Ulss 6 Euganea dopo la notizia dei due veneti positivi al coronavirus. Zaia ha confermato che «sono due cittadini di Vo’ Euganeo, uno del ’42 e uno del ’53, uno in condizioni critiche in Terapia intensiva». «Siamo preoccupati, ho parlato col sindaco di Vo’ Euganeo per adottare tutte le misure: chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali, cercando di ricostruire tutte le attività sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual è il livello di cordone sanitario da mettere in atto. Non bisogna diffondere il panico, ma prima regola è l’isolamento». Sono stati trasferiti dall’ospedale di Schiavonia e ricoverati in quello di Padova i due pazienti risultati positivi in Veneto, ha spiegato Zaia. «Queste due persone – ha aggiunto – hanno avuto contatti in loco, non sono andate in Cina, non sono il classico caso sospetto. Lavoriamo anche sul fronte dell’eventuale necessità di una struttura dedicata a eventuali contagiati, perché non sappiamo qual è l’entità del contagio». Verranno effettuati tamponi per tutti i dipendenti dell’ospedale di Schiavonia (Padova), dove inizialmente sono stati ricoverati i due pazienti veneti risultati positivi al Coronavirus, ha precisato Zaia: «I due erano all’ospedale di Schiavonia e uno ci è rimasto una decina di giorni. È un contagio secondario, perché arriva da un’altra persona. Ora il tavolo della task force sta lavorando unicamente per cercare di definire il cordone sanitario da creare, ovviamente con la massima tutela per gli operatori della sanità che hanno avuto contatti diretti. La mia volontà è di fare i tamponi a tutti per questa verifica». Uno dei due pazienti ricoverati in Veneto «ha sviluppato una malattia importante alle vie aeree ed era curato per una normale influenza», ha riferito Zaia. «Siamo molto preoccupati, perché questo è un virus maledetto, è problematico e sorprende ora dopo ora».

18,39. Le strutture per la quarantena – La Difesa ha individuato le strutture in Emilia-Romagna e Lombardia che ospiteranno – così come accaduto al Centro militare della Cecchignola – circa 200 persone che andranno in quarantena dopo la vicenda dei nuovi casi di contagio da coronavirus. Si tratta di strutture alloggiative dell’Esercito e dell’Aeronautica. Una con oltre 130 posti a Piacenza, l’altra con 50-60 posti a Milano. Le strutture, spiega il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, serviranno a «garantire forme di isolamento e sorveglianza per le persone che hanno avuto contatti con soggetti positivi. Le Forze armate hanno messo a disposizione strutture che potranno essere utilizzate e sono già state approntate per la gestione dell’emergenza. Analogo lavoro si sta svolgendo in altre regioni». «Da giorni – precisa – ho chiesto un l’elenco di tutte le strutture che possono servire. Quando abbiamo bisogno di strutture, come nel caso dei terremoti, noi le troviamo, non abbiamo nessuna difficoltà a individuare strutture di cui abbiamo bisogno», conclude ringraziando le Forze armate e il ministero della Difesa «per aver dimostrato una volta ancora la capacità di fare sistema».

18,25. Salvini – «No alla quarantena volontaria. Da papà pretendo di sapere chi entra e chi esce dal mio Paese, legalmente o illegalmente, col barchino o il barcone. Non è il momento far far finta di niente». Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini in diretta su Fb. «Meglio un controllo in più che un controllo in meno. Il governo deve dire chi entra e chi esce...». «I contagi aumentano, pare che i soggetti abbiano girato 15 giorni: pretendo dal governo il controllo di chi è entrato e uscito. Ora bisogna blindare i nostri confini. Tutto passa in seconda fila, i litigi perenni tra Conte, Renzi e M5S. Ora basta, è un momento di emergenza nazionale, basta politica. L’avevamo detto, chiedendo controlli e ci chiamavano sciacalli e fascioleghisti».

18,24. Il ministro Speranza – Abbiamo preparato «un piano che ha chiaramente delle immediate scelte, che riguardano il territorio che è stato circoscritto, perché l’obiettivo essenziale è quello di circoscrivere quest’area, trattenerlo in una specifica area geografica»: è quanto ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. «Ci sono già stati in Europa dei cluster, già visti in Germania e in Francia. L’Italia è pronta, avevamo preparato un piano perché era evidente che quanto accaduto poteva accadere. Ora si tratta di attuare il piano predisposto». «Penso che abbiamo tutte le condizioni per affrontare e gestire al meglio» l’emergenza Coronavirus: abbiamo un sistema nazionale forte. Le misure messe in campo in queste ore sono molto forti». L’ordinanza messa a punto in Lombardia per fronteggiare l’emergenza coronavirus prevede la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, delle attività commerciali escluse quelle di prima necessità, di quelle lavorative nelle imprese, educative e dell’infanzia e sportive nei comuni dell’area interessata dall’emergenza.

18,21. Quattro dei positivi a Castiglione – Quattro delle persone risultate positive al coronavirus sono di Castiglione d’Adda, paese di meno di cinquemila abitanti in provincia di Lodi. Lo ha confermato il sindaco Costantino Pesatori, in Regione Lombardia per partecipare alla cabina di regìa attivata dall’assessorato alla Protezione civile. Di questi, tre sono pensionati, che frequentavano lo stesso bar. «Tra i cittadini c’è molta preoccupazione», ha detto il sindaco.

18,17. Nuovi casi – «Rispetto ai tamponi compiuti in queste ore da un lato ci sono evidenze negative, ma dall’altro abbiamo individuato altre 8 positività di cui 5 operatori sanitari, infermieri e medici dell’ospedale di Codogno e tre pazienti»: è quanto ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. In totale sono 14 i casi positivi di Coronavirus in Lombardia, con gli 8 nuovi segnalati nella conferenza stampa alla Regione. A questi si devono aggiungere gli altri 2 casi in Veneto, risultati positivi ai primi test. Per quanto riguarda i primi sei casi positivi al coronavirus in Lombardia, l’assessore lombardo Gallera ha spiegato che tre hanno «un’età molto più avanzata, hanno tra 70 e 80 anni e tutti frequentavano lo stesso bar, molto frequentato dal padre del podista», cioè dell’amico dell’uomo di 38 anni «che faceva parte dello stesso gruppo podistico».

18,10. L’ordinanza – Sono dieci i Comuni, tutti nella stessa area, interessati dall’ordinanza sul coronavirus decisa da una cabina di regia presieduta dal governatore Attilio Fontana, dal ministro della Salute Roberto Speranza e il capo della Protezione civile Borrelli. Lo ha spiegato l’assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera parlando di «nove Comuni» ed elencando fra gli altri Somaglia e Castelgerundo. I paesi in cui si pensa di vietare ogni evento pubblico e di fare rimanere in casa per una settimana gli abitanti sono: Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e Sanfiorano. I residenti complessivi sono oltre 50 mila. «Stiamo preparando un’ordinanza che vieta ogni attività di aggregazione come il Carnevale, le messe, gli eventi sportivi, chiuderemo le attività commerciali e i negozi del luogo», ha detto l’assessore. L’ordinanza prevede nell’area in questione la sospensione delle attività lavorative delle imprese e delle attività scolastiche.

18,08. La Cei – «Siamo vicini a coloro che sono sospettati di essere infettati: questa è la prima cosa che facciamo perché ci rendiamo conto a quali problemi, loro per primi, vanno incontro». Lo ha detto, sui nuovi contagi da coronavirus in Italia, il cardinale presidente della Cei Gualtiero Bassetti: «Per quello che riguarda tutte le norme igieniche da seguire, siamo continuamente in contatto con il ministero della Sanità per applicare, essendo anche noi un ente pubblico, tutte le norme igieniche. E certamente ci sarà anche qualche sacrificio da affrontare».

18. Policlinico Milano – «A causa dell’emergenza sanitaria globale, chi viene in ospedale per tosse, raffreddore, febbre, congiuntivite deve tassativamente disinfettarsi le mani e indossare la mascherina»: questo è il cartello che si legge all’ingresso del Pronto soccorso del Policlinico di Milano.

17,54. Fp-Cisl – La Funzione pubblica della Cisl esprime «vicinanza» alle operatrici e agli operatori sanitari che «in queste ore si trovano a fronteggiare con competenza e professionalità questa situazione critica». Lo dichiara Antonio Cassinari, segretario generale della Cisl-Fp Pavia-Lodi, che ha «già chiesto alla direzione sanitaria dell’ospedale di Codogno» di attivare tutte le misure necessarie per la tutela della salute di tutti i lavoratori, gli operatori sanitari e non, e della cittadinanza».

17,45. I ricoverati – Sono quattro le persone attualmente ricoverate all’ospedale «Sacco» di Milano per il coronavirus. Secondo quando si apprende da fonti della Regione Lombardia, si tratta della moglie del manager lodigiano ricoverato in Terapia intensiva all’ospedale di Codogno; il suo amico podista con cui aveva fatto sport nei giorni scorsi; il medico di base che aveva visitato l’uomo e ora ha la polmonite (ma non si sa se è positivo al coronavirus), e infine il presunto paziente zero, cioè l’amico del manager, tornato dalla Cina il 21 gennaio, finora risultato negativo ai test. All’ospedale di Codogno si trovano invece ricoverate quattro persone, di cui una è appunto il manager, che al momento non è trasportabile al «Sacco» perché il suo quadro clinico è più grave, più altri tre casi risultati positivi al coronavirus, che sono in arrivo al «Sacco».

17,36. Le gravidanze – Non ci sarebbero evidenze, al momento, di una trasmissione in gravidanza dei coronavirus, come quello della Sars e della Covid19. A spiegarlo è Carlo Perno, virologo dell’Università Statale di Milano. «Di norma i coronavirus non si trasmettono verticalmente, cioè da madre a feto – precisa –, rimangono nei polmoni, magari possono raggiungere il sangue ma è molto raro che possano arrivare fino alla placenta». Quanto al caso di coronavirus rilevato qualche giorno fa in un bambino a trenta ore dalla nascita, «è probabile che il contagio sia avvenuto in modo orizzontale, cioè magari stando a contatto con la madre durante l’allattamento. In ogni caso non si può escludere niente». Finora i bambini, pur se non sono rimasti indenni, «sono quelli che si sono ammalati meno e sono rimasti meno contagiati – conclude Perno –non sappiamo se è perché sono state chiuse le scuole e gli altri centri di trasmissione, o per altre ragioni biologiche che non conosciamo. L’età media delle persone malate è 58-59 anni, quelli più giovani hanno 15 anni».

17,34. L’influenza dell’uomo tornato dalla Cina – L’uomo rientrato dalla Cina che potrebbe essere il portatore del coronavirus nel Lodigiano aveva una sindrome influenzale quando ha incontrato il manager trentottenne a cena. Secondo quanto si apprende, l’uomo ora ricoverato al «Sacco» e risultato negativo ai test è tornato in Italia con un volo della China Airlines il 21 gennaio. Tra il 1 e l’8 di febbraio avrebbe accusato i sintomi influenzali e in quel periodo avrebbe incontrato il manager di Codogno.

17, 30. I positivi – Oltre al manager e a sua moglie, sarebbero tre clienti di un bar di Codogno e il figlio del titolare dell’esercizio gli altri quattro positivi al coronavirus. Secondo quanto apprende l’agenzia «Ansa», il figlio del titolare aveva giocato a calcetto con il manager, mentre gli altri tre sono solo clienti del bar e non sarebbero mai entrati in contatto diretto con lui.

17,12. I genitori del manager – «Nostro figlio è gravissimo. Siamo distrutti...»: parlano così i genitori del manager di 38 anni positivo al coronavirus. «È intubato, dorme, una cosa penosa», aggiungono in un’intervista a Fanpage.it. La coppia è in auto-quarantena: «Ci hanno detto di non uscire e di non fare entrare nessuno. Noi? Stiamo bene, non abbiamo nessun sintomo, ma non possiamo proprio dire che stiamo bene...», aggiungono in attesa di essere sottoposti agli esami del caso per sapere se sono stati contagiati». I genitori hanno parlato l’ultima volta col figlio mercoledì. «Non stava già bene, ma non era in Terapia intensiva, era in reparto – dicono –. Domenica e lunedì aveva la febbre. È stato ricoverato al Pronto soccorso martedì mattina, poi è stato dimesso, ma quando è tornato a casa non è stato bene ed è tornato con la febbre a 40. È stato in Medicina per un giorno, poi si è aggravato ed è stato intubato». La prima volta che è andato in ospedale il manager non ha detto che aveva cenato con un amico rientrato da poco dalla Cina. «No, non si sapeva cosa avesse – dice la madre – sembrava un’influenza. Solo quando è stato in sala di Rianimazione hanno iniziato ad avere dei sospetti e hanno fatto gli esami. E poi hanno continuato a fare domande su domande e la moglie ha detto ai medici della cena».

LA MATTINATA

Ecco quello che sappiamo finora dei primi casi di coronavirus in Lombardia: i casi accertati in Italia sono sei e sono tutti nella nostra regione. Un paziente è un trentottenne, dipendente della Unilever di Lodi, ricoverato in Terapia intensiva all’ospedale di Codogno. Le sue condizioni sono migliorate rispetto a giovedì (21 febbraio ndr) sera, quando si è presentato al Pronto soccorso. L’uomo, nelle settimane scorse, sarebbe andato a cena con un collega tornato dalla Cina, un dipendente della «Mae» di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). Positiva al virus anche la moglie, un’insegnante, che è incinta e in questo periodo non andava a lavoro.

Una terza persona che avrebbe avuto contatti – facevano attività sportiva insieme – con il trentottenne si è presentata spontaneamente in ospedale con sintomi di polmonite. Altre tre persone sono ricoverate con quadro clinico di polmonite all’ospedale di Codogno. Il collega rientrato dalla Cina si trova in isolamento al «Sacco» di Milano ed è risultato negativo a un primo test. Intanto è ricoverata in isolamento nel reparto di Malattie infettive dell’Ospedale di Piacenza una donna, sintomatica, collega del manager positivo al coronavirus.

«Il nuovo SarsCoV2 è ora presente anche in Italia e la fase nuova è segnata dalla presenza di casi di trasmissione secondaria dell’infezione». Queste le parole di Walter Ricciardi, membro del Consiglio esecutivo dell’Oms. L’ospedale di Codogno ha chiuso l’accesso al pubblico. L’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, ha invitato i cittadini di Castiglione d’Adda, Codogno e Casalpustergo, a scopo precauzionale, a rimanere a casa «in quarentena volontaria» e ha chiarito che sono già stati effettuati tutti gli accertamenti diagnostici necessari sull’intero staff medico e sanitario dell’ospedale di Codogno.

Il premier Giuseppe Conte ha annunciato che è stata disposta una quarantena per tutti quelli che sono entrati in contatto con i contagiati. Secondo quanto si è appreso sarebbero almeno 250 persone. A Castiglione d’Adda, dove risiedono i genitori dell’uomo contagiato dal coronavirus, sono stati sospesi i festeggiamenti per il carnevale e gli eventi sportivi ed è allo studio la chiusura delle scuole. Anche a Lodi si pensa alla chiusura delle scuole.

Il ministero della Salute ha disposto con un’ordinanza quarantena «fiduciaria», cioè su base volontaria, per chi è tornato da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni e «sorveglianza attiva» per chi è stato nelle aree a rischio, cioè nel paese asiatico così come indicato dall’Oms, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie locali al proprio rientro in Italia.

Per evitare contatti a rischio, prima di fare una visita domiciliare o di ricevere in studio un paziente con sintomi sospetti da coronavirus, i medici di famiglia faranno un triage telefonico. La Federazione italiana medici di medicina generale invierà a tutti i medici una scheda con domande sui contatti, sulla capacità respiratoria del paziente, su eventuali episodi di dispnea. Il ministro della Salute Speranza, il vice ministro Sileri, il ministro della Difesa Guerini e il capo della Protezione civile Borrelli sono in Lombardia per seguire più da vicino la vicenda.

Sarebbe guarito il giovane ricercatore che era stato ricoverato allo Spallanzani di Roma visto che «risulta persistentemente negativo al test sul coronavirus». Sono usciti, infine, dalla quarantena i 55 connazionali che erano stati rimpatriati da Wuhan ed erano stati tenuti in isolamento alla Cecchignola.

Intanto, si è appreso che il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il ministro della Salute, Roberto Speranza e il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, faranno il punto sulla situazione del Coronavirus in una conferenza stampa convocata per le 17,30 a Palazzo Lombardia.

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