Corse alle nomine: enigma Sacbo
C’è da sciogliere il nodo Macconi

La partita si sta ancora giocando. Anzi, proprio adesso, dopo il limbo dettato dalla tornata elettorale con relativo rinnovo dell’amministrazione comunale, entrerà nel vivo seguendo con ogni probabilità la vecchia regola per cui cambiando gli allenatori, devono giocoforza cambiare anche i giocatori.

La partita si sta ancora giocando. Anzi, proprio adesso, dopo il limbo dettato dalla tornata elettorale con relativo rinnovo dell’amministrazione comunale, entrerà nel vivo seguendo con ogni probabilità la vecchia regola per cui cambiando gli allenatori, devono giocoforza cambiare anche i giocatori.

Stiamo parlando di partecipate comunali naturalmente, terreno di scontro politico per eccellenza assieme a enti e fondazioni. Un assaggio si era avuto proprio a ridosso delle elezioni, quando il sindaco Franco Tentorio aveva deciso di affidare nuovamente a Pietro Macconi il compito di rappresentare Palafrizzoni nel Cda di Sacbo.

Una riconferma «a tempo» che aveva creato non poche frizioni all’interno del centrodestra. Adesso si ripartirà proprio da qui con un incontro, in programma la prossima settimana, tra l’attuale primo cittadino Giorgio Gori, il suo predecessore Franco Tentorio, e lo stesso Macconi. Oggetto: l’eventuale rassegnazione delle dimissioni che, quasi scontate nel caso di riconferma del centrodestra in Comune, adesso sembrano un po’ meno certe e al centro di una trattativa che evidentemente si incastrerà con altre tessere di un mosaico piuttosto complesso.

Entro settembre andranno di fatto a scadenza le cariche in altre tre società - Bergamo infrastrutture, Bergamo Fiera nuova e Atb - e le grandi manovre per il rinnovo dei cda sono già cominciate. Nel frattempo, si tracciano i primi bilanci che, a detta dei diretti interessati, sarebbero tutti positivi.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 20 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA