Crollo del ponte di Genova, ancora morti
Salgono a 39 le vittime, tre i bambini

Via la concessione «senza aspettare i tempi della giustizia». Lo dice il premier Conte dopo un Consiglio dei ministri straordinario a Genova per decretare lo stato di emergenza per un anno e cinque milioni per primi interventi. Deciso il lutto nazionale. I morti accertati sono 39 ma decine i dispersi.

Trentanove morti accertati, tre dei quali sono bambini e decine di dispersi: è il bilancio del Viminale, che cita dati della Prefettura di Genova, per il crollo del ponte di Genova. Tra le vittime ci sono anche 4 francesi. Si scava ancora per trovare i dispersi: nelle ultime ore sono state estratte altre due persone che non sono state ancora identificate. Restano 16 i feriti, di cui 9 in codice rosso, cioè molto gravi.

Sono morti mentre andavano in vacanza, al lavoro, a casa. Nella Spoon River del Polcevera si piangono famiglie, imprenditori, operai, calciatori, ex campioni di moto, videomaker, fidanzati, cameriere. Molti venivano da altre regioni, perché quello era il ponte dei viaggi. C’era la famiglia piemontese, la cameriera toscana col fidanzato, la comitiva di ragazzi campani in viaggio per la Spagna.

«Le ricerche di vittime e dispersi non sono mai state sospese». Lo conferma il Comando generale dei Vigili del fuoco. I vigili continuano a lavorare sia nei pressi del pilone della parte crollata del ponte sia nella zona della ferrovia, quella vicina alla porzione di struttura rimasta sospesa. «Il ponte - ribadisce il comando generale dei Vigili del Fuoco- è monitorato perché ci sono rischi». La Regione Liguria ha avviato un controllo meteo per scongiurare il rischio che le piogge impediscano i soccorsi e che le macerie si trasformino in un «tappo» per il deflusso delle acque del Polcevera.

«Un errore umano». È convinto il procuratore di Genova Francesco Cozzi che ieri ha compiuto un sopralluogo nella zona del crollo. La Procura, che ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo, farà verifiche anche sui tiranti. Verrà acquisita la documentazione sul contratto di servizio che impegna Autostrade per la manutenzione del ponte. Anche il ministero delle Infrastrutture ha aperto un’inchiesta.

Uno stanziamento di cinque milioni di euro, la dichiarazione di un giorno di lutto nazionale, stato di emergenza per 12 mesi. Il premier Giuseppe Conte ha riunito il 15 agosto nella Prefettura di Genova un Consiglio dei ministri straordinario, con Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Danilo Toninelli. Conte conferma l’intenzione del governo di non attendere l’esito dell’inchiesta e di avviare «la procedura per la revoca della concessione». Per il futuro il governo sarà «molto più rigoroso nel valutare le clausole» dei contratti di concessione, inclusi i controlli.

È stata avviata la procedura per la revoca delle concessioni e multe fino a 150 milioni di euro per la società Autostrade per l’Italia (gruppo Benetton). I ministri Toninelli e il vicepremier Di Maio chiedono le dimissioni dei vertici. «Se non sono capaci di gestire le nostre autostrade, lo farà lo Stato», aggiunge Toninelli. La società si difende: «Noi corretti e lo dimostreremo, il viadotto era monitorato con cadenza trimestrale e con apparecchiature specialistiche e con società leader al mondo, pronti a ricostruire tutto in 5 mesi». «Autostrade è stata coperta da governi precedenti», rilancia Di Maio e il M5s parla di chiare responsabilità degli esecutivi del passato. Il vicepremier Salvini punta il dito contro «i vincoli Ue» che non devono gravare sugli investimenti in materia di sicurezza. Ma l’Ue replica: «Italia gode di flessibilità».

Negli ultimi cinque anni (2012-2017) gli investimenti di Autostrade in sicurezza, manutenzione e potenziamento della rete sono stati superiori a 1 miliardo di euro l’anno. La società ha chiuso il 2017 con ricavi operativi per quasi 4 miliardi, un utile d’esercizio di 1,042 miliardi e investimenti operativi per 556 milioni. Polemiche anche sui controlli sugli interventi di Autostrade sul ponte di Genova, con il Governatore della Liguria Giovanni Toti che sostiene che sono gli uffici del Mit (Ministero Infrastrutture e trasporti) che devono verificare insieme alla concessionaria. La prossima settimana Cda straordinario di Autostrade.

© RIPRODUZIONE RISERVATA