«Da Vinci» arriva al Papa Giovanni
La chirurgia robotica sbarca a Bergamo

A disposizione dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII il sistema robotico Da Vinci, considerata la piattaforma più evoluta e versatile per la chirurgia mininvasiva.Un accordo con l’Ospedale Sant’ Anna di Como consente all’Ospedale di Bergamo di disporre del robot, che verrà utilizzato in campo urologico e ginecologico, con grandi vantaggi per operatori e pazienti.

Si chiama «Da Vinci», in onore del genio rinascimentale Leonardo, il nuovo sistema evoluto di chirurgia robotica mininvasiva disponibile all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Il sistema, già in uso a Bergamo per interventi urologici e a breve anche per quelli ginecologici, facilita i movimenti del chirurgo, rendendo più precise e sicure operazioni in zone difficilmente raggiungibili con altre tecniche. È dotato di 4 bracci, tre dei quali montano alle estremità diversi strumenti chirurgici come pinze, forbici, aspiratori o divaricatori, e di una consolle da cui il chirurgo controlla e comanda i bracci a distanza tramite uno speciale visore ottico in 3D collegato alla telecamera installata sul quarto braccio.

I vantaggi di questo sistema innovativo sono molteplici, sia per il paziente che per il chirurgo: il robot, oltre a possedere una visione nettamente superiore a quella umana grazie alla tecnologia 3D e ad un ingrandimento delle immagini da 10 a 15 volte, ha la capacità di muovere gli strumenti in 7 direzioni con una rotazione di 360°, cosa impossibile con la laparoscopia tradizionale. Viene poi minimizzato il tremore fisiologico delle mani del chirurgo e l’impatto dei movimenti involontari, consentendo di effettuare interventi di grande finezza con un campo operatorio praticamente privo di sangue. Questo permette un risparmio ottimale delle strutture anatomiche, riduce il dolore post-operatorio, abbrevia la degenza e migliora la convalescenza del paziente.

Al Papa Giovanni il Da Vinci verrà utilizzato in Urologia per interventi di prostatectomia radicale del carcinoma prostatico e per la resezione di neoplasie renali. «Il vantaggio dell’accesso laparoscopico robot-assistito nel trattamento dei tumori alla prostata è rappresentato da un minore sanguinamento operatorio e da un più rapido recupero della continenza urinaria e della funzione erettile – ha spiegato Luigi Da Pozzo, direttore dell’Urologia del Papa Giovanni XXIII -. L’approccio robotico è adatto però a pazienti selezionati e quindi non sostituirà ma integrerà la chirurgia tradizionale e laparoscopica. Per quanto riguardi i tumori del rene, il robot ci consentirà di estendere le indicazioni del tradizionale accesso laparoscopico, garantendo anche un minore sanguinamento e un minore tempo di ischemia chirurgica che si traduce in una migliore preservazione della funzionalità renale».

In campo ginecologico invece il robot verrà utilizzato la cura del prolasso genitale e dell’endometriosi e per l’asportazione di fibromi, tumori del collo dell’utero, neoplasie dell’endometrio, sarcomi uterini e recidive pelviche di neoplasie genitali. «Intendiamo utilizzare il robot in tutte le applicazioni ginecologiche in cui ha dimostrato la propria superiorità e per sperimentare nuove applicazioni – ha spiegato Luigi Frigerio, direttore dell’Unità di Ostetricia e ginecologia e del Dipartimento materno-infantile e pediatrico -. Questo ci consentirà non solo di fornire un valido servizio per il territorio e la sua popolazione, ma anche di raccogliere dati pubblicabili e di affinare e ottimizzare le indicazioni per questo tipo di tecnologia e perfezionare la gestione delle pazienti».

«Il nostro Cancer Center aggiunge una freccia importante al proprio arco nella lotta contro le neoplasie – ha commentato Carlo Nicora, direttore generale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII -. Ci occupiamo dei pazienti con un approccio che coinvolge più specialisti e che va dalla diagnosi precoce alla terapia, alla ricerca, alle cure palliative, ai progetti di umanizzazione. Oggi presentiamo una nuova importante tappa, consapevoli di offrire ai bergamaschi una risposta di alta qualità, senza rinunciare all’attenzione alle risorse».

La disponibilità a Bergamo del sistema chirurgico robotico è infatti possibile grazie ad una convenzione sottoscritta tra l’Ospedale Papa Giovanni XXIII e l’Ospedale San Anna di Como, proprietaria del macchinario. Il Da Vinci resterà a Bergamo fino alla fine dell’anno per poi tornare a Como a gennaio. Sarà di nuovo disponibile al Papa Giovanni dal 1° marzo 2015 e per i successivi tre mesi.

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