Delitto del cric, resta in cella l’amico
Ma la sua posizione si alleggerisce

Resta in carcere Alfredo Marchesi, il 53 enne di Colognola accusato di aver ucciso Giuseppe Pesenti, il vetraio 61 enne di Azzano San Paolo colpito alla testa con un cric. Il reato contestato è però quello di omicidio preterintenzionale.

Non voleva uccidere. Ma resta in carcere Alfredo Marchesi, il 53 enne di Colognola accusato di aver ucciso Giuseppe Pesenti, il vetraio 61 enne di Azzano San Paolo colpito alla testa con un cric.

Il giudice delle indagini preliminari Bianca Maria Bianchi ha sciolto la riserva. Il reato contestato è però quello di omicidio preterintenzionale, che viene commesso quando qualcuno mette in atto azioni dirette a procurare lesioni a un’altra persona, causandone però involontariamente la morte (effetto più grave di quanto nelle intenzioni e non voluto).

Come spiegato nell’ordinanza del Gip, le ferite riportate alla testa dalla vittima potrebbero anche essere compatibili con la caduta a terra. Marchesi, dal canto suo, continua a negare («Non l’ho colpito io») di aver colpito o spintonato l’amico. Adesso si attende l’esito della perizia autoptica, e proseguono gli accertamenti del pubblico ministero.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 20 giugno

© RIPRODUZIONE RISERVATA